mercoledì 14 dicembre 2011

Il tema di oggi è la paura...

La paura è ciò che regola la nostra vita, anzi, possiede la nostra vita, è la nostra vita. Smettiamo di essere "io" e diventiamo qualcos'altro... diventiamo la nostra paura.
 
La nostra paura ci fa scegliere, la nostra paura ci consiglia, la nostra paura mangia, vive, respira per noi... Spesso lo chiamiamo buon senso, altre volte prudenza, altre volte "alte e divine regole morali". Sono alcuni dei nomi che la paura da a sé stessa... perché abbiamo paura perfino di ammettere di avere paura.
 
Abbiamo paura di lasciare il lavoro, abbiamo paura di essere giudicati, abbiamo paura di muoverci, abbiamo paura di interessarci, abbiamo paura di esprimerci, abbiamo paura di amare...
 
Lo stesso giudizio, buono o cattivo, che diamo di noi stessi, è un'espressione della paura: "grasso, bello, pigro, capace, stupido, folle". Il giudizio è l'etichetta che la nostra paura da a ciò che ci circonda. La nostra paura diventa i nostri occhi e col giudizio, diventa la nostra irreale realtà.
 
Già, la paura fa apparire reale ciò che è irreale. In primo luogo chi e cosa noi siamo.
Non siamo il nostro lavoro, la nostra macchina, il nostro frullatore, il nostro pieno di benzina, il nostro cellulare. Eppure, quanto tempo dedichiamo di più a queste cose, anziché alle cose che siamo davvero? Ci preoccupiamo del nostro corpo, ci preoccupiamo del vestito, ma quando curiamo il nostro corpo e il nostro vestito, lo facciamo amandoci o lo facciamo giudicandoci?
 
Perché lo facciamo? Per paura... paura di essere davvero ciò che siamo e sentiamo. Perché un giorno abbiamo smesso di amare noi stessi, per adattarci ad un mondo che ci terrorizzava.
 
Chiamiamo superfluo ciò che è essenziale: la ricerca di noi stessi, la realizzazione dei nostri sogni e interessi, sono il "di più", gli hobbies, le cose da fare nel tempo libero che non abbiamo.
 
E chiamiamo essenziale ciò che invece è superfluo: i soldi per comprare inutili cose superflue, sicurezza e stabilità (economiche ed emotive) che sono pure illusioni, il lavoro, l'apparenza che abbiamo agli occhi degli altri.
 
E mentre coltiviamo con tanto impegno il superfluo, tutto ciò che siamo davvero resta nascosto: la paura ci fa restare nascosti. Mostriamo al mondo e agli altri ciò che gli altri e il mondo giudicano giusto. E così, non ci conosciamo e, men che meno, ci conoscono gli altri e, ancora meno, conosciamo gli altri...
Come si può amare in questo modo? Non sappiamo chi siamo, come possiamo amarci?
Conoscere sé stessi significa amare sé stessi, giudicare sé stessi significa odiare sé stessi.
E vale così per noi, come per tutto ciò che ci circonda, cose, persone, eventi.
Noi siamo perfetti, puri, sognamo e ci lasciamo trasportare da ali forti e potenti.
 
Non esiste nulla che non sia possibile, vediamo oltre ogni cosa. Tutto è magia, gioco, divertimento. Realtà e fantasia sono parole senza senso, in quanto esiste solo il nostro mondo perfetto e ciò che è reale, irreale, possibile o impossibile, siamo solo noi a deciderlo.
 
E' impossibile non avere paura, chi dice di non averla... mente a sé stesso. No... bisogna vederla la paura, bisogna riconoscerla, bisogna affrontarla. Noi siamo i nostri desideri, noi siamo i nostri sogni, noi siamo la nostra pazzia, il nostro amore, il nostro slancio impetuoso, il nostro entusiasmo, la nostra gioia.
Togliamo la paura dai nostri occhi e dal nostro cuore e vedremo che è davvero così.

1 commento:

  1. Bel post
    La paura mi ha fatto correre più di quello che avrei dovuto
    La paura mi ha fermato là dove avrei dovuto fare
    La paura mi ha fatto aggrappare ad appigli fragili,con la conseguenza di un scivolone tale da rendere la paura ridicola rispetto al tonfo.

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