mercoledì 25 luglio 2012

Scrivere nelle tenebre

Scrivere... scrivere... scrivere.
Scrivere! Scrivere! Scrivere! Senza interruzione, senza fermarsi. Storie, racconti, pensieri, poesie... di tutto.
Perché? Perché scrivere mi ossessiona?

Tutto ciò che scrivo, ho scritto, vorrei scrivere, perfino ciò che ancora non ho neppure pensato di scrivere, qualcuno lo ha già scritto. Lo ha scritto prima e lo ha scritto meglio di quanto potrei fare io.

Leggete il mio blog, leggete i miei racconti, leggete i miei pensieri... e poi cercate nei libri antichi, nelle canzoni e nei versi dei poeti. Ciò che c'è da dire è già stato detto, ciò che si doveva pensare è già stato pensato...
I grandi pensatori, scrittori e poeti sono solo una manciata: tutte le centinaia di scrittori, famosi e meno, che troviamo nelle nostre edicole, non sono altro che un rimescolamento, una rivisitazione, una copia di una copia, un dejà vu... Ora tutti vogliono scrivere, nessuno vuole leggere. Tutti vogliono prendere le parole dei miti del pensiero, rigirarle, rimescolarle e spacciarle per proprie. Tutti vogliono essere grandi pensatori e scrittori, con pensieri e scritti che non gli appartengono...

E... Dio... io non faccio eccezione...
E allora questo mi tormenta: perché scrivere? Perché sento questo impulso irrefrenabile, di impugnare una penna e lasciarla scorrere? Perché la pagina bianca mi chiama, supplicandomi di riempirla?

Eppure... scrivere è vita. E' come l'acqua: se rimane immobile, stagna e muore. Deve scorrere, deve vivere: sempre uguale e sempre diversa. Eppure... scrivere è per me come dare forma alla mia anima. Non ne posso fare a meno. Inutile mentire: non ho pensieri molto innovativi, né verità assolute da comunicare, né soluzioni che altre centinaia di persone prima di me abbiano già dato.

Io non creo, non invento. Io prendo e reinterpreto, trasformo... ciò che altri hanno pensato e scritto molto prima di me.

Sono la vita, che prende il ricordo della vita precedente e si reinventa.
Ma... scrivo unicamente per me stesso. Non per altri, non per la fama, non per la gloria, il successo o il denaro. Scrivo per me.
Do forma alla mia anima, riempiendo le pagine vuote dei miei quaderni: lo faccio per guardarmi dall'esterno e osservarmi... senza giudizio, ma con l'implacabile obiettività dell'arbitro imparziale.

E' un sollievo... sapere di non essere essenziali: sapere che i miei pensieri non moriranno, perché discendenti di altri pensieri... e i pensieri successivi saranno trasformazioni dei miei. I pensieri, come il flusso della vita, si susseguono e si trasformano.

Scrivere è vivere... vivere è scrivere.
Sono il personaggio della mia storia. Il protagonista della mia vita.
Scrivo per amarmi e non per farmi amare. Scrivo per desiderare per me stesso e non per far desiderare gli altri.

Io sono un'ombra, le tenebre sono la mia dimora.
Io sono il Joker.


2 commenti:

  1. Dissento. ;)
    Chi ti è affine prova grande piacere nel leggere ciò che scrivi.
    Non si sente solo nel turbinio dell'esistenza.
    Si rende conto che anche altri seguono gli stessi sentieri.
    Sentieri già tracciati, magari in questo hai ragione, ma ognuno vive la sua personale esperienza e la espone a suo modo.
    Questo può essere di grande aiuto per gli altri.
    Scrivi per te, Joker... scrivi e non ti fermare!
    Sono felice di averti trovato nell'immensa giungla web.
    E se ti ho trovato, significa per forza qualcosa.
    Tutto ha un significato anche le cose negative.
    E poi ti dico anche: amo la barca a vela, da sempre.
    :))

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    1. Grazie Laura per il tuo incoraggiamento.

      Le mie due metà si alternano spesso; Questo sulla scrittura è certamente frutto della mia metà oscura :)

      Ah... la vela...
      Sono nato sulle montagne e ho sempre sognato il mare...

      Buon vento!

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