sabato 24 novembre 2012

Società del benessere?

Mi è capitato, di recente, di visitare un allevamento di bestiame da carne.
Non intendo fare qui discussioni sul consumo o meno di carne d'allevamento; ciò che voglio esprimere è un pensiero, terribile e angosciante, che mi ha colto vedendo quegli animali messi all'ingrasso...

Stanno... bene... Non devono faticare, non devono combattere per il cibo, perché ne hanno in abbondanza, troppo perfino!
Hanno un tetto sulla testa, un luogo dove stare senza paura di predatori. Tutto concesso dalla mano amorevole dei loro padroni, che sanno benissimo di dover accrescere il "benessere" dei loro animali, per accrescere i propri profitti.

Dio santo benedetto... Non è forse quello che accade a noi... La società del benessere, cos'è, se non un immenso allevamento? Siamo allevati da padroni, cresciuti, pasciuti, rimpinzati di cibo, prodotti, immagini, ingrassati... solo per essere poi divorati! Cosa altro ci accade? Ci ingozziamo e ci consumiamo, per aumentare i profitti dei nostri padroni...

Siamo divorati, non nel corpo, ma nello spirito, nella vita, nei valori, nella fatica del lavoro (chi lo ha)... nel ricatto del "o vivi nel nostro allevamento, o muori di fame".

Non ci rendiamo conto, di essere solo carne d'allevamento... allevati per il macello...
Un animale selvaggio muore forse prima, vive una vita più faticosa, più pericolosa, più scomoda: magari soffre fame e sete, ma i suoi occhi sono vivi, fieri, selvaggi...

Avete mai guardato negli occhi un animale "da carne"? Non c'è più anima in quel corpo, non c'è più spirito...
"Libertà" è una parola sconosciuta... un sogno portato dal vento... lontano...

Quando ci fissiamo negli occhi allo specchio (se ancora lo facciamo)... cosa vediamo?



P.S.: Festeggio oggi, un anno esatto dall'inizio di questo blog. E' una bella avventura, che non pensavo davvero sarebbe durata tanto... di solito sono molto incostante nei miei intenti. Tanti auguri a me, Joker!

9 commenti:

  1. Ti ringrazio per la fugacità poetica.
    Ad ogni modo dai, non avrai avuto bisogno di un "allevamento" per renderti conto del meccanismo nel quale l'uomo comune è intrappolato.
    Avere un'essenza significa non prendere parte al banchetto della gabbia.
    Solo..chissà se è una questione di anima..o di essenza ultima.
    Vagavo spesso in cerca di miei simili.
    Non ti sconvolgere troppo..io a mio tempo l'ho fatto e..sai, dopotutto si sta davvero male ogni volta che si ha un'illuminazione.
    Male in senso di terribile emozione crescente di soddisfazione (per la scoperta) ma anche di incredibile pena (per la consistenza della scoperta).
    Buona serata.

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  2. Ben vengano le illuminazioni anche se dure e crude...inutile è l'illuminazione a cui non segue un azione ma solo rassegnazione.

    Da tempo ho di queste illuminazioni e come Rea giustamente dice poi si cade una grande pena, quando mi sono guardata intorno ho provato rifiuto e nausea per tutto, ne ho preso le addebite distanze per non cadere in stati di tristezza e angoscia, ho scelto di esserne solo testimone e non senza fatica e rabbia, ma piano piano ho compreso cosa dovevo fare.

    Se vogliamo cambiare da lì si deve passare,se lo vogliamo.

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  3. Oh, mi dispiace, dev'essere stato un colpo allora.
    Comunque vedrai che ci prenderai la mano (anche se alcune cose continueranno a toccarti molto nel profondo..seppur tu sia solamente un terzo spettatore).
    Dai, per lo meno sii felice di non essere come "loro".
    L'uomo si incatena sempre da solo. In ogni cosa. Facci caso.
    Povera natura!
    Buona serata :D

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  4. Rea io sono tranquilla sono altri che si devono preoccupare...:-) grazie del consiglio comunque :-)

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  5. Tranquilla Carolina, penso che Rea dicesse a me :)

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  6. Ah sì, pardon, c'è stato un conflitto di risposte :D
    La mia era la risposta al suo commento sul mio blog!
    E quindi ora rispondo ulteriormente:
    Se mi avessi scritto qualche anno fa penso che avrei accettato la tua teoria dell'unicorno!
    Ora invece ti dico che tutto è sempre legato al fatto che l'essere umano non sente più, non si focalizza più sulle proprie emozioni, sul proprio sentire. E quindi finisce per farsi prendere dentro nella materialità che poi lo porta inevitabilmente alla sua rovina.
    Voglio dire, già il fatto che tutti sappiamo che siamo composti da una parte concreta ed una astratta dovrebbe insegnarci che non possiamo focalizzarci solo su una trascurando l'altra.
    Ma come al solito, tutti vanno al contrario.
    Vedi, secondo me vale molto..quella cosa che..quando hai le cose sotto agli occhi non le vedi.
    Siamo troppo abituati a complicarci la vita e ad essere vittima di stupidi modi d'essere inventati dall'uomo (gelosia, invidia ecc ecc) ma se inizi a farci caso riesci ad uccidere anche quelli. Ed uccidendoli, fidati che il tuo sentire diventerà molto più acuto..non solo in riferimento all'unicorno, ma in riferimento a tutta la realtà.

    Oh! Scusa la lunghezza della mia risposta! ^_^

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  7. Non ti preoccupare, è normale ahaha
    Anzi, diciamo che spesso lo faccio apposta..dato che il mio blog è pubblico in qualche modo dovrò pure tutelarmi no? :D
    Per quanto riguarda il resto della tua risposta: anche qui devo dirti che se me l'avessi detto qualche tempo fa sarei stata d'accordo con te.
    Invece ultimamente ho una teoria che mi spinge a credere sempre di più al fatto che il "male d'amore" non sia altro che qualcosa che ci imponiamo noi. Ovvero, quando si trova l'amore degno di essere chiamato tale, è inevitabilmente condiviso da entrambi gli individui sin dal primo istante.
    E' strano, lo ammetto, perché uno potrebbe obiettare "scusa ma se ti metti con una persona si presuppone che a lei piaci tu quanto lei piace a te" e invece non è così!
    Penso che spesso tutti si mettono insieme a uomini o donne solo per non sentirsi soli e perché "sì, mi piace".
    Ma quel furore amoroso travolgente che ti fa stare sveglio tutta la notte dov'è?! Quella sensazione che ti cresce dentro nonostante tu la voglia reprimere dov'è?!
    E il bello è che l'uomo (inteso come genere umano) è anche terribilmente bravo a fingere di sentire cose che in realtà non ci sono solo per autoconvincersi di aver provato l'amore vero e per darsi una motivazione, per non rimanere solo!
    Guarda che meccanismo!
    E ancora una volta, è sempre l'uomo che si incastra in sé stesso.
    Secondo me alla fine aveva ragione Platone, ognuno qui ha la sua controparte. Deve solo stare fermo ed ascoltare, e così le due parti prima o poi si ritroveranno.
    Non esiste tempo Un'altra stupida invenzione.
    E non ho capito, ti incuriosisco? :)

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  8. No secondo me dire che ognuno si accontenta della propria metà è un'eresia! Ahahah!
    Semplicemente perché di tutte le coppie che io vedo in giro non ne ho mai (e sottolineo MAI) vista una (e sottolineo UNA) veramente (e sottolineo VERAMENTE) Innamorata (notare l'uso della maiuscola).
    Ma dai!
    E sì, a quanto pare si può abusare di camomilla! Vedi, non c'è bisogno di andare tanto lontano per fare i trasgressivi ahahahaahaha dovrebbero insegnarle queste cose.
    Comunque guarda, io cerco di vivere costantemente innamorata la mia vita.
    Quindi che io lo sia ora o che lo ero ieri, non penso che sia una particolare novità ^_^
    C'è amore in ogni cosa. Come bisogna impiegarlo in ogni cosa. D'altronde, che altro abbiamo da fare?!

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  9. Forse..dovresti prima capire davvero chi sei e dove stai andando. E poi porti degli obiettivi.
    Questa è l'unica risposta che al momento mi sembra sensata darti :)
    Buona serata ^__^

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