Questa storia mi è stata mandata: non so chi sia l'autore, ma è davvero molto bella e significativa.
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Un re aveva un figlio intelligente e molto coraggioso. Per prepararlo ad affrontare la vita, lo mando’ ad un vecchio saggio.
-Illuminami! Cosa devo sapere nella vita?
-Le mie parole si perderanno come le tue orme sulla sabbia, ma comunque ti daro’ qualche consiglio. Nella tua strada nella vita incontrerai 3 porte. Leggi cosa sta scritto su ognuna di loro. Un desiderio piu’ forte di te ti dira’ di seguirle. Non provare a ritornare perche’ sarai condannato a rivivere ancora e ancora quello che vuoi evitare. Non posso dirti di piu’. Dovrai seguire da solo questo cammino, con il cuore e il corpo. Ora vai! Segui questa strada davanti a te.
Il vecchio scompari e il giovane si ritrovo’ da solo.
Non dopo tanto tempo il giovane si ritrovo’ davanti ad una grande porta sulla quale c'era scritto: CAMBIA IL MONDO!
- Questa è certo la mia intenzione, pensò il principe, perche’ anche se ci sono cose che mi vanno in questo mondo, altre non mi piacciono assolutamente.
Così cominciò la sua prima lotta. Il suo ideale, la sua abilità e il suo vigore lo portarono a confrontarsi con il mondo, a intraprendere, a conquistare, a modellare la realtà secondo il suo ideale e il suo desiderio, provò il piacere e la beatitudine del conquistatore. Riusci a cambiare qualche cosa, ma molte gli resistettero.
Gli anni passarono. Un giorno incontrò di nuovo il vecchio saggio che gli domandò:
-Cosa hai imparato da questa via?
-Ho imparato a fare la differenza tra quello che sta nel mio potere, da quello che invece non posso cambiare, quello che dipende da me da quello che non dipende da me.
-Bene, rispose il vecchio. Fai uso di quello che puoi controllare e dimentica quello che non puoi.
E cosi svanì.
Poco dopo questo incontro, il principe si ritrovo davanti alla seconda porta sulla quale stava scritto: CAMBIA GLI ALTRI!
Questa era pure la mia intenzione, penso’ il principe. Gli altri sono fonte di piacere, felicita’ e soddisfazione, ma anche di dolore e frustrazioni.
Dunque si mise contro tutto quello che lo disturbava o che non gradiva attorno a se’. Provo’ a modificare il carattere delle persone, ad estirpare i difetti di ognuno di loro. Questa fu la sua seconda lotta. Un giorno, quando meditava sull’utilita’ dei suoi tentativi di cambiare gli altri, il vecchio appari di nuovo e gli domandò:
-Dunque cosa hai imparato tu su questa via?
-Ho imparato che gli altri sono una fonte di gioia o di dolore, di soddisfazioni o delusioni. Loro sono solo l’occasione che incontro. In me si forma la radice di tutte queste cose.
-Hai ragione, disse il vecchio. Tramite quello che gli altri fanno nascere in te, loro ti svelano chi sei. Sii riconoscente a quelli che fanno vibrare in te la gioia e il piacere, ma anche a quelli che fanno nascerere in te la sofferenza o la frustrazione, perché tramite loro la vita ti mostra che hai ancora da imparare e la via che devi seguire.
Non dopo tanto tempo, il principe arrivò davanti ad una porta sulla quale stava scritto: CAMBIA TE STESSO!
-Se io sono la fonte dei miei problemi, allora significa che questo mi rimane da fare. E cominciò la battaglia contro sé stesso.
Lui cerco di entrare dentro di sé, di combattere le sue imperfezioni, di eliminare i suoi difetti, di cambiare tutto quello che non gli piaceva di sé, tutto quello che non corrispondeva al suo ideale.
Dopo alcuni anni di lotta con sé stesso, dopo aver riconosciuto qualche successo, ma anche delle sconfitte e delle resistenze, il principe incontrò ancora una volta il vecchio saggio che gli domandò:
-Cosa hai imparato tu su questa via?
-Ho imparato che in noi ci sono delle cose che possiamo cambiare, ma altre che resistono e che non possiamo sconfiggere.
-E’ proprio cosi, disse il vecchio.
-Sì, però sono stufo di lottare contro tutto, tutti e pure contro me stesso! Non finisce mai? Vorrei rinunciare, rassegnarmi.
-Questa sarà la tua ultima lezione, ma prima di andare avanti, torna indietro e ripensa alla strada fatta, disse il vecchio e poi svanì.
Guardando indietro, il principe vide dietro alla terza porta che stava scritto: ACCETTA TE STESSO!
Il principe si meraviglio’ di non aver visto quella scritta quando era entrato per la prima volta da quella porta: perché era sull'altro lato.
-Lottando, diventiamo ciechi.
Vide anche giu’, attorno a se, tutto quello che aveva riggettato e sconfitto nella lotta contro sé stesso: i diffetti, le ombre, la paura, i suoi limiti. Riconobbe tutto e imparò ad accetarle e ad amarle. Imparò ad amare sé stesso senza paragonare, giudicare, incolparsi.
Incontrò ancora una volta il vecchio saggio che gli domandò:
-Cosa hai imparato tu su questa via?
-Ho imparato che odiare una parte di me significa condannarmi e non essere mai d’accordo con me stesso, ho imparato ad accettarmi interamente.
- Bene, questa è la prima cosa che non devi dimenticare nella vita, ora puoi andare avanti.
Il principe vide molto lontano, scritto sulla seconda porta: ACCETTA GLI ALTRI!
Attorno a sé riconobbe tutte le persone che aveva incontrato nella sua vita, le persone che aveva amato o odiato, le persone che aveva aiutato o le persone contro cui aveva combattuto.
Ma, per la sua meraviglia, ora era capace a vedere le loro imperfezioni, i difetti, le cose che una volta lo disturbavano e contro le quali aveva lottato.
Incontrò ancora una volta il vecchio saggio che gli domandò:
-Cosa hai imparato più della prima volta su questa via?
- Ho imparato che andando d’accordo con me stesso, non ho più niente da rimproverare o da temere. Ho imparato ad amarli e accetarli così come sono.
- Bene, questa è la seconda cosa che non devi dimenticare nella vita, ora puoi andare avanti.
Il principe vide allora la prima porta, tramite la quale era passato tanto tempo prima, e sulla quale stava scritto dall’altra parte: ACCETA IL MONDO
Guardò attorno a se e riconobbe quel mondo che voleva cambiare. E fu colpito dalla luce e dalle bellezze delle cose, dalla loro perfezione, pur essendo lo stesso mondo di una volta. Ma il mondo era cambiato o il suo modo di guardarlo? Incontro’ allora il vecchio che gli domandò:
-Allora, cosa hai imparato su questa via?
- Ora ho imparato che il mondo è lo specchio della mia anima. Che io non vedo il mondo, ma vedo me nel mondo. Quando sono felice, il mondo mi sembra meraviglioso, quando sono triste, il mondo mi sembra triste. Il mondo non è né felice, né triste. Il mondo esiste. Tutto qui. Non era il mondo che mi rattristava, ma era il mio stato d’animo e le ansie che avevo. Ho imparato ad accettare senza giudizio, senza condizioni.
-Questa è la terza cosa che non devi dimenticare. Ora sei in pace con te stesso, con gli altri e con il mondo.
Sei pronto ad andare alla prossima prova:
...passare dalla pace del compiere, al compiere la pace, disse il vecchio e poi svanì per sempre...
Grazie per aver condiviso questa storia. Ne farò buon uso, spero. Emanuela
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