Una grande piramide... no, più una scalinata a gradoni. In sogno le cose non sono mai così chiare... E' una scalinata sì, con i gradini sempre più stretti e sulla sommità c'è una porta, o un portale, non saprei... Una grande luce bianca, so che è una porta.
Un bambino corre, sale le scale affannato e terrorizzato. Corre. Corre verso la luce, la porta che sta sulla cima. Corre... e il mondo lo insegue. Una folla immensa... io so che quello è il mondo. La folla lo insegue, inferocita e il bambino corre, cerca di raggiungere la cima...
Non ci riuscirà: mentre osservo la scena, sono allo stesso tempo il bambino, la folla infuriata e uno spettatore lontano... E so che il bambino in fuga non riuscirà a fuggire dal mondo. La folla lo raggiunge e la scena è terribile...
Sono spettatore, come in un cinema: l'inquadratura si sposta più lontano, più vicino. La violenza della folla è terribile, ingiustificata, insensata: un odio cieco, ma diabolicamente misurato al tempo stesso... Misurata per far soffrire, il più a lungo possibile. E nessuno, nessuno, in quell'immensa folla, dimostra pietà per quel bambino torturato e colpito. Un bambino senza colpa, macellato lentamente... e nessuno prova pietà, anzi, la folla esulta e incita gli aguzzini.
Dio... perché questo sogno è così chiaro?! Perché dura così a lungo?! Vorrei non guardare, ma non posso evitarlo... Quando mi sveglio nel cuore della notte, il bambino è ancora vivo e... mi dispiace per questo. Avrei voluto che morisse, velocemente... invece quando il sogno si interrompe, lui è ancora vivo...
Appena mi rendo conto di essere tornato nel mio letto, mi assale con chiarezza un pensiero: "Io morirò."
Non so come, non so quando, ma prima o poi succederà. Lo so, lo sappiamo sempre, eppure in questo particolare momento è più chiaro, come se fosse più vero... Tocca in profondità, in quelle zone di solito difese dalla razionalità...
Appena mi rendo conto di essere tornato nel mio letto, mi assale con chiarezza un pensiero: "Io morirò."
Non so come, non so quando, ma prima o poi succederà. Lo so, lo sappiamo sempre, eppure in questo particolare momento è più chiaro, come se fosse più vero... Tocca in profondità, in quelle zone di solito difese dalla razionalità...
Incubi... incubi come questo disturbano le mie notti. E mi chiedo se hanno un senso...
Forse ho scavato troppo a lungo, troppo in profondità, nell'oscurità del mio inconscio... forse ho aperto porte che avrei dovuto tenere chiuse...