Me ne sbatto!
Oggi è questa la frase che ho in testa...
Me ne frego, me ne sbatto, me ne infischio, me ne... boh, non me ne vengono altri.
Che periodo... che periodo...
Ho usato spesso la metafora della tempesta, una tempesta in arrivo. La sento prepararsi, la sento montare... ma no. Non riesco più ad usarla ora. Sono passati i giorni, si sono accumulati i pensieri e anche alcune letture...
Ed ecco, balenare nella mia mente queste parole.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Se siete rimasti ibernati negli ultimi 700 anni, questo è l'inizio della Divina Commedia.
Ecco che il significato delle parole di Dante, ora, per me, assume tutto un altro significato...
Dante soffre, sta male, è in una selva oscura. Incontra Virgilio, che gli dice che per superare quel momento, dovrà attraversare un cammino lungo e doloroso, fino alla beatitudine... Dante è spaventato, terrorizzato, ma decide di cimentarsi nell'impresa.
Mai parole descrissero meglio ciò che provo in questo momento. La selva oscura, di tutto ciò che mi fa soffrire e forse fa soffrire gli altri, forse l'umanità intera è persa in questa selva... E le fiere: le fiere sono le mie paure, le mie ossessioni, i miei limiti, mi sbarrano il passo verso la luce, verso la salvezza...
Ecco all'ora, che anche io, forse, ho trovato il mio Virgilio: la meditazione di cui ho già parlato... Ecco il mio Virgilio interiore, che mi è apparso e mi ha detto: "Ora attraversiamo l'Inferno." Questo forse ho provato, in quel momento.
E il terrore si è impadronito di me, un gran turbamento, ma anche la consapevolezza. Il viaggio all'Inferno di Dante, non è niente altro che una metafora di un viaggio dentro sé stessi. E, per Dio, anche io devo fare quel viaggio. E allora, mio Virgilio interiore, guidami... guidami in questo viaggio, sì che io possa uscire dal buio.
Sarà un viaggio questo, nelle profondità oscure del Joker, nella sua parte nascosta, terribile e inumana, per poi tornare a quella bellissima e luminosa... Non è scontato l'esito... La Divina Commedia sappiamo tutti (lo sapete vero?) come va a finire. La Joker Commedia come finirà?
Ho avuto l'incontro con il mio Virgilio, che mi ha spiegato la necessità del mio viaggio. Avrò il coraggio e la volontà, di seguirlo fino in fondo? O la paura mi terrà inchiodato alla selva oscura, nella quale rimarrò prigioniero per sempre? Dovrò attraversare quello che non ho mai osato attraversare... aprire le porte che non ho mai osato aprire... affrontare mostri, che negli abissi del mio spirito mi divorano dall'interno...
Non so davvero se ce la farò...
Le parole conclusive del primo canto, sembrano scritte apposta per me...
E io a lui: "Poeta, io ti richeggio
per quello Dio che tu non conoscesti,
acciò ch’io fugga questo male e peggio,
che tu mi meni là dov’or dicesti,
sì ch’io veggia la porta di san Pietro
e color cui tu fai cotanto mesti".
Allor si mosse, e io li tenni dietro.
Per chi non mastica Dantese traduco:
Poeta, per quel Dio che tu non conoscesti (Virgilio morì prima della nascita di Gesù ndr), portami dove hai detto, così che io possa sfuggire a questo male e a questa morte. Che io veda i beati, passando tra i dannati.
Allor si mosse, e io li tenni dietro.