Arriva quel momento, arriva sempre.
Arriva quel momento in cui non puoi più fare finta di niente; non puoi più girare la testa dall'altra parte; non puoi più addurre scuse di tempo, fatica, impegni...
Quando arriva quel momento, significa che qualcosa sta cambiando... E' come essere con la tua barca nel mare e si alza improvvisamente il vento. Le onde si ingrossano, il boma ondeggia, le vele sbattono... allora, puoi ammainare le vele e correre sotto coperta, oppure dai una mano di terzaroli, stringi il vento e ti fai portare... lontano.
Ora per me è uno di quei momenti... Mi troverete diverso, mi troverete forse esausto... Il vento strappa via ciò che è superfluo e rivela ciò che è essenziale.
Ora, le acqua non sono tranquille: ora il mare si agita, si gonfia, ora arriva la tempesta. Posso essere travolto dalla tempesta o essere parte di essa.
E così... io sarò la tempesta. Sarò il puntino all'orizzonte che sfida la furia del vento. Sarò l'uragano che cambierà la faccia del mondo...
Ti auguro di essere la tempesta, non fare come me che mi scoraggio subito. Un abbraccio
RispondiEliminaBene,sto in attesa della tempesta :-)
RispondiEliminaE se invece la tempesta la si lascia passare, allontanandosene?
RispondiEliminaNon so... forse perchè sono stanca di vento che urla in faccia e onde che sbattono le mie vele con violenza inaudita.
Non so.
Bellissimo testo, come sempre.
Ma questo post mi agita.
La tempesta...se arriva non si può restare a guardare nella speranza che si allontani in fretta senza lasciare conseguenze!E' qualcosa che ci prende da dentro e ci chiede di esporci in prima persona..impossibile astenersi..diventa indispensabile attivarsi così come respirare!
RispondiEliminaCosa fare?Cavalcare l'onda senza ripensamenti e quando tornerà il sereno torneremo a navigare nel mare cristallino e il riflesso del tramonto nell'acqua o della luna di notte appagherà in toto i nostri sensi!!
Sicuramente ci vogliono tante energie e qualcosa o qualcuno inevitabilmente verrà smarrito lungo il viaggio...del resto vivere è anche questo. Proviamo a pensarci bambini: iniziamo ad immagazzinare conoscenze, ad affezionarci a delle persone lungo il cammino della crescita, a ritenere alcune realtà indispensabili per andare avanti. Quante cose una volta adulti sono cambiate, quante persone non sentiamo o non vediamo più? Eppure siamo noi e siamo così proprio perché quelle persone o avvenimenti ci han lasciato una traccia dentro di noi significativa ed insostituibile che riaffiora talvolta nei ricordi, nei profumi, nel toccare e nel sentire attraverso i cinque sensi!
La mia filosofia di vita recita: "Guarda dritto davanti a te, percorri la lunga strada che hai davanti, ma ogni tanto non dimenticare di voltarti indietro e di donare un raggiante sorriso a tutto ciò che hai intensamente vissuto"!
Di tempeste ne ho attraversate tante e bene o male ne sono uscita sempre a testa alta..la cosa fondamentale è che le viviamo come vogliamo noi e non come ci impone qualcun altro che vedendoci "strani"si mette in mezzo a darci soluzioni!
La tempesta è personale e privata e come tale va vissuta in solitaria!
Il post mi fa venire in mente una canzone che adoro:
"Il peso della valigia" di Ligabue
"Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui
e ti è toccato partire bambina
con una piccola valigia di cartone
che hai cominciato a riempire
due foglie di quella radura che non c'era già più
rossetti finti ed un astuccio di gemme
e la valigia ha cominciato a pesare
dovevi ancora partire
e gli occhi han preso il colore del cielo
a furia di guardarlo
e con quegli occhi ciò che vedevi
nessuno può saperlo
e sole pioggia neve tempesta
sulla valigia e nella tua testa
e gambe per andare
e bocca per baciare
Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui
e ad ogni sosta c'era sempre qualcuno
e quasi sempre tu hai provato a parlare
ma non sentiva nessuno
e ti sei data ti sei presa qualche cosa chissà
ma le parole che ti sono avanzate
sono finite tutte nella valigia
e li ci sono restate
e le tue gambe andavano sempre
solo sempre più adagio
e le tue braccia reggevano a stento
il peso della valigia
e sole pioggia neve tempesta
sulla valigia e nella tua testa
e gambe per andare
e bocca per baciare
sole pioggia neve tempesta
sui tuoi capelli su quello che hai visto
e braccia per tenere e fianchi per ballare
Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui
ma adesso forse ti puoi riposare
c'è un bagno caldo e qualcosa di fresco
da bere e da mangiare
ti apro io la valigia mentre tu resti lì
e piano piano ti faccio vedere
c'erano solo quattro farfalle
un po' più dure a morire
e sole pioggia neve tempesta
sulla valigia e nella tua testa
e gambe per andare
e bocca per baciare
sole pioggia neve tempesta
sui tuoi capelli su quello che hai visto
e braccia per tenere e fianchi per ballare".
Cammino lungo e faticoso ma troppa soddisfazione e troppa l'emozione per non lasciarsi coinvolgere...meno male che ci sono le tempeste a scuoterci da questo mondo che vuole renderci piatti e tutti uguali!!
X Lilly: essere la tempesta è l'unico modo per sopravviverle. Altrimenti, a furia di sentirsi vittima della tempesta, si finisce sempre per scoraggiarsi.
RispondiEliminaX Carolina: arriva, la sento montare dentro inarrestabile. Mi sento un po' come il fiume della tua storia, che deve cambiare per tornare ad essere sé stesso.
X Elle: affrontare la tempesta è un po' come morire... Morire fa paura, morire significa distruggere ogni cosa di sé. Ma è l'unico modo per rinascere.
X anonimo: hai un modo appassionato di vivere e scrivere :) La tempesta, minacciando la nostra vita e le nostre certezze, ci fa scoprire chi siamo davvero e cosa è davvero importante. Ci fa sentire vivi.
Grazie a tutti per i vostri preziosi commenti!
Ehhhh le sante parole della tua guru,ihihihi! Comunque di che segno sei?(uahh è una battuta!)mi trovo in zona tempesta anch'io, sai magari è causa di effetti astrologici che ci accomunano :-)
RispondiEliminaComunque riguardo alle tempeste, mi sento( ci provo) a fare come le palme, che lasciano svanire la tempesta su di sé, e si piegano senza spezzarsi, una trovata zen, molto impegnativa :-)direi.So'stanca"!
Oh no! I segni zodiacali no ti prego! :)
EliminaPerò devo ribattere, che le palme forse sopravvivono alla tempesta, ma non evolvono... rimangono palme...
Pensavo anche io di essere stanco e non avevo più voglia di lottare: poi però... è successa una cosa.
Di cui scriverò :)
Anche io, come vedi, ho post nascosti che aspettano di essere rivelati al mondo ;)
Un abbraccio
Anonimo,bel commento :-)
RispondiEliminaGrazie..per quanto mi piacciono le palme sono d'accordo con joker!:) Però ahimè talvolta le tempeste ci spezzano e ci lasciano cicatrici indelebili, ma non per questo bisogna rinunciare o partire già sconfitti!!
RispondiEliminaIntanto per ora provo con la palma semmai passerò alla quescia.
RispondiEliminaScusatemi discorsi seri e son in vena di battute...ma quando sto così mi prende così, e pensate che qua scrivo immaginatevi chi ,mi sta vicino, a volte nei momenti no, l'ironia la considerano una brutta bestia a me nei momenti no la cosa che mi riesce meglio è raccontarmi una barzeletta su quanto sono trulla :-)
Anonimo tutto passa...per fortuna,se vogliamo lasciarlo passare.
Joker ,in quell'altro post che forse si forse no pubblicherò ho usato un tuo saggio commento...
Eccomi qui. Sono mancata? ^_^
RispondiEliminaCiao Joker, mi sono messa a piangere leggendo quanto hai scritto.
RispondiEliminaIo mi sento sempre in una tempesta, mi sento a volte travolta a volte padrona di ciò che succede. Quello che però sento dentro è che non vorrei essere né in una né nell'altra posizione. Vorrei la calma piatta, la stasi. Ho sempre l'ansia dentro che galoppa, impossibile da fermare, mi logora senza tregua. Non ho sempre la forza di domare eppure devo farlo per non farmi travolgere. E' la mia condizione naturale.
La tempesta non è come la morte, perché la morte chiude definitivamente e per sempre quell'animosità che è la vita. La tempesta è animosità, la tempesta è vita, per questo fa paura.
Anche se discordiamo sicuramente, questo è ciò che vivo.
Un abbraccio.
Ciao Sea,
Eliminadiscordiamo sicuramente, soprattutto sul concetto di morte, ma scriverò ancora su questo argomento, più accuratamente... Questo che hai letto è solo l'anticamera, di un qualcosa che anche io fatico a comprendere.
Mi dispiace per l'ansia che ti logora... ma ricorda, la vera morte, la morte definitiva, la morte entropica, è l'immobilità assoluta. La morte di cui parlo io, è solo trasformazione, la distruzione di ogni cosa, come passaggio per la rinascita.
Scriverò ancora...
Ahahaha beh, allora salve again :D
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