L'uomo della foresta fece un sogno e, seguendo quel sogno, lasciò la foresta e raggiunse la civiltà.
La civiltà ha puntato a grandi obiettivi: ha tolto l'uomo della foresta dalla continua necessità della ricerca del cibo, della sopravvivenza immediata. E così l'uomo della foresta ha scoperto di essere di più: si è accorto di cercare di più, del semplice pasto per la giornata. Si è accorto di sognare, di poter immaginare, di poter creare. L'uomo della foresta ha scoperto che non ha bisogno solo di cibo, per nutrirsi, ma anche di amore.
La civiltà ha l'obiettivo di portare l'uomo alla sua più vera essenza. La civiltà, di fatto, significa che tante e tante persone devono convivere, aiutandosi le une le altre. Significa seguire delle regole.
L'uomo della foresta è libero senza regole, se non quelle della natura.
La civiltà ha l'obiettivo di creare regole, che proteggano e garantiscano la libertà di tutti.
La civiltà ti impedisce di strappare un fiore e forse pensi che limita la tua libertà: ma facendolo, da la libertà a tutti di vedere, osservare, godere di quel fiore.
La civiltà ha l'obiettivo di farti lavorare e tu pensi che limiti la tua libertà: ma col tuo mestiere, crei gli strumenti con cui gli altri sono liberi e gli altri creano strumenti che permettono a te di essere libero.
La civiltà ha inventato il denaro, che ha l'obiettivo di essere il valore del tuo lavoro e della tua libertà.
La civiltà ha l'obiettivo di dare a tutti doveri, perché tutti possano avere diritti: la civiltà deve unire le forze, perché tutti possano essere liberi.
Perché se nessuno rispetta le regole, se tutti prendono senza chiedere, se nessuno protegge il tuo lavoro e ne riconosce il valore... allora non può esserci civiltà.
La civiltà è lo strumento che può spingerci a sognare.
Quante opportunità crea, la civiltà: si può essere qualunque cosa, si può compiere qualunque impresa, si possono seguire le proprie passioni e i propri sogni. La civiltà è una grande cosa...
Allora, perché c'è tanta tristezza? Tanto odio? Mai come ora l'uomo ha avuto civiltà, possibilità, capacità, conoscienze... Perché non trova la gioia e la pace?
E' la paura... per quante cosa abbia, l'uomo civile ha paura. Paura di perdere quello che ha, paura di non avere abbastanza per vivere, paura di essere escluso dalla civiltà... E così lavora, lavora, lavora, per avere civiltà, sempre più civiltà. Si ingozza di civiltà, si affoga di civiltà, ma non riesce a riempire il vuoto che ha dentro.
Molte persone non hanno capito... non hanno capito che la civiltà non è il fine: la civiltà è il mezzo con cui raggiungere l'amore.
L'umanità ha fame di amore... ma l'uomo civile l'ha dimenticato e cerca di saziarsi con "il mezzo" con la civiltà stessa. E si arrabbia, e crea la proprietà, il possesso, le guerre per possedere di più, uccide per possedere, possedere cose, ma anche potere, persone... La paura spinge l'uomo ad aggrapparsi alla civiltà, mentre la civiltà dovrebbe solo l'unione delle forze e delle idee, per spronare ad amare, per fare sì che tutti abbiano amore.
La paura rende cieca l'umanità... e l'umanità ha dimenticato cos'è l'amore. Vengono fatte molte leggi per aumentare la civiltà, per avere più cose, più divertimenti, più lavoro, più denaro, più cibo, più medicine... ma nessuna legge viene fatta per diffondere amore. L'amore fa donare e chi ha di più si troverebbe ad avere di meno. E questo fa paura...
L'amore fa condividere, rende vulnerabili, poveri... e questo fa paura.
L'amore fa aiutare, fa rischiare...
La civiltà doveva essere basata sull'amore e così era forse nelle idee di chi l'ha inventata. La paura invece ha basato la civiltà sul possesso: tutti vogliono possedere, avere... e allora si è tristi. Più possediamo, più siamo tristi...
Abbiamo fame, sentiamo quel grande vuoto dentro che tutta la civiltà di questo mondo non può colmare.
Tu, uomo della foresta, hai visto dei limiti nella tua vita: la continua ricerca di cibo ti impediva di sfruttare tutto il potenziale che c'era in te. Senza civiltà non avresti mai composto poemi, costruito meravigliose città, scoperto cure per tanti mali, conquistato le terre, il mare e perfino il cielo. Senza la civiltà non avresti scoperto i sogni.
Tu, uomo civile, che hai gli strumenti per rendere possibile il sogno dell'uomo della foresta, perché ti fai bloccare dalla paura? Perché ti fai divorare dal bisogno di possedere, di avere, sempre di più? Guarda il mondo, è quella la tua casa; guarda le persone, sono loro la tua famiglia. Sei uscito dalla foresta per coltivare i sogni, per vivere l'amore, per guardare le stelle e scrivere poemi.
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza...*
La civiltà ha puntato a grandi obiettivi: ha tolto l'uomo della foresta dalla continua necessità della ricerca del cibo, della sopravvivenza immediata. E così l'uomo della foresta ha scoperto di essere di più: si è accorto di cercare di più, del semplice pasto per la giornata. Si è accorto di sognare, di poter immaginare, di poter creare. L'uomo della foresta ha scoperto che non ha bisogno solo di cibo, per nutrirsi, ma anche di amore.
La civiltà ha l'obiettivo di portare l'uomo alla sua più vera essenza. La civiltà, di fatto, significa che tante e tante persone devono convivere, aiutandosi le une le altre. Significa seguire delle regole.
L'uomo della foresta è libero senza regole, se non quelle della natura.
La civiltà ha l'obiettivo di creare regole, che proteggano e garantiscano la libertà di tutti.
La civiltà ti impedisce di strappare un fiore e forse pensi che limita la tua libertà: ma facendolo, da la libertà a tutti di vedere, osservare, godere di quel fiore.
La civiltà ha l'obiettivo di farti lavorare e tu pensi che limiti la tua libertà: ma col tuo mestiere, crei gli strumenti con cui gli altri sono liberi e gli altri creano strumenti che permettono a te di essere libero.
La civiltà ha inventato il denaro, che ha l'obiettivo di essere il valore del tuo lavoro e della tua libertà.
La civiltà ha l'obiettivo di dare a tutti doveri, perché tutti possano avere diritti: la civiltà deve unire le forze, perché tutti possano essere liberi.
Perché se nessuno rispetta le regole, se tutti prendono senza chiedere, se nessuno protegge il tuo lavoro e ne riconosce il valore... allora non può esserci civiltà.
La civiltà è lo strumento che può spingerci a sognare.
Quante opportunità crea, la civiltà: si può essere qualunque cosa, si può compiere qualunque impresa, si possono seguire le proprie passioni e i propri sogni. La civiltà è una grande cosa...
Allora, perché c'è tanta tristezza? Tanto odio? Mai come ora l'uomo ha avuto civiltà, possibilità, capacità, conoscienze... Perché non trova la gioia e la pace?
E' la paura... per quante cosa abbia, l'uomo civile ha paura. Paura di perdere quello che ha, paura di non avere abbastanza per vivere, paura di essere escluso dalla civiltà... E così lavora, lavora, lavora, per avere civiltà, sempre più civiltà. Si ingozza di civiltà, si affoga di civiltà, ma non riesce a riempire il vuoto che ha dentro.
Molte persone non hanno capito... non hanno capito che la civiltà non è il fine: la civiltà è il mezzo con cui raggiungere l'amore.
L'umanità ha fame di amore... ma l'uomo civile l'ha dimenticato e cerca di saziarsi con "il mezzo" con la civiltà stessa. E si arrabbia, e crea la proprietà, il possesso, le guerre per possedere di più, uccide per possedere, possedere cose, ma anche potere, persone... La paura spinge l'uomo ad aggrapparsi alla civiltà, mentre la civiltà dovrebbe solo l'unione delle forze e delle idee, per spronare ad amare, per fare sì che tutti abbiano amore.
La paura rende cieca l'umanità... e l'umanità ha dimenticato cos'è l'amore. Vengono fatte molte leggi per aumentare la civiltà, per avere più cose, più divertimenti, più lavoro, più denaro, più cibo, più medicine... ma nessuna legge viene fatta per diffondere amore. L'amore fa donare e chi ha di più si troverebbe ad avere di meno. E questo fa paura...
L'amore fa condividere, rende vulnerabili, poveri... e questo fa paura.
L'amore fa aiutare, fa rischiare...
La civiltà doveva essere basata sull'amore e così era forse nelle idee di chi l'ha inventata. La paura invece ha basato la civiltà sul possesso: tutti vogliono possedere, avere... e allora si è tristi. Più possediamo, più siamo tristi...
Abbiamo fame, sentiamo quel grande vuoto dentro che tutta la civiltà di questo mondo non può colmare.
Tu, uomo della foresta, hai visto dei limiti nella tua vita: la continua ricerca di cibo ti impediva di sfruttare tutto il potenziale che c'era in te. Senza civiltà non avresti mai composto poemi, costruito meravigliose città, scoperto cure per tanti mali, conquistato le terre, il mare e perfino il cielo. Senza la civiltà non avresti scoperto i sogni.
Tu, uomo civile, che hai gli strumenti per rendere possibile il sogno dell'uomo della foresta, perché ti fai bloccare dalla paura? Perché ti fai divorare dal bisogno di possedere, di avere, sempre di più? Guarda il mondo, è quella la tua casa; guarda le persone, sono loro la tua famiglia. Sei uscito dalla foresta per coltivare i sogni, per vivere l'amore, per guardare le stelle e scrivere poemi.
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza...*
*Divina Commedia, Inferno, Canto XXVI
Bè sicuramente d'effetto la citazione dantesca ma recita così:"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"..ahimè non "servir". Bè la paura è anche una bella cosa ci sprona ad agire, ad essere vigili e a sperimentare la gioia di vivere in questo mondo...banale forse attribuire ad una passione solo l'aspetto negativo...devono esistere entrambi per far sì che si possano apprezzare la bellezza delle due facce!
RispondiEliminaIn certi casi la paura ci fa compiere la scelta migliore..io non la screditerei tanto anzi la guarderei a viso aperto e perchè no..la ringrazierei ogni santo giorno!!
Grazie per la segnalazione: ho prontamente corretto l'imperdonabile errore :)
EliminaCerto, la paura ha due facce: così come il coraggio... I soldati della Wehrmacht, ad esempio, servivano il nazismo, ma non si può certo dire che non fossero coraggiosi. Nonostante questo, lungi da me screditare il coraggio.
Non solo io, ma ogni emozione ha due facce: non critico la paura in sé, ma l'effetto negativo di essa.
E' sempre un piacere!
Sono d'accordo con te su tutto...
RispondiEliminaAmore però deve essere anche "non-paura" di dire la verità, di manifestare le proprie emozioni, di manifestare se stessi (nel rispetto altrui), di lasciar andare l'altro quando se ne vuole andare, di rinunciare a qualcosa quando questa può nuocere altre persone.
Purtroppo il problema non è il possesso, ma l'egoismo. Pensiamo prima a noi stessi, al nostro bene, anche quando non implica necessariamente possesso.
Ad esempio: nascondere un nostro disagio a qualcuno di vicino a noi, semplicemente per vergogna, diventa egoistico se questo "nascondere" crea nell'altro illusioni e menzogne.
Quindi l'intimità delle emozioni è o non è un fattore limitante della libertà altrui?
Spero di essermi spiegata...Purtroppo la realtà è sempre più complicata di quello che sembra.
Sono pienamente d'accordo: però hai detto bene, qualcuno "vicino a noi".
EliminaIl disagio è visibile sempre, per chi sa dove guardare: se non ci siamo accorti del disagio, del dolore, di una persona a noi vicina... beh, non credo che sia poi così vicina...
Il disagio non è sempre manifesto. Lo sai meglio di me... Ci sono persone che per orgoglio non manifestano MAI le proprie emozioni. E' la cosa più sbagliata della terra... E' lì che succedono i casini più grossi.
EliminaSì, è vero. Conosco molte delle persone orgogliose che dici. Ma i segni ci sono per chi vuole guardare e per chi sa dove guardare.
EliminaIo sono una di queste persone: la cosa più dura sai qual'è? Vedere che le persone vicine non si accorgono del tuo disagio. A volte hai paura di esprimerti, allora dai piccoli segni, piccole cose... ma se vieni ignorato, allora non ti senti di andare oltre.
Poi succede che incontri qualcuno che invece ti capisce subito, ti legge nell'anima all'istante, parla di ciò che sai, di ciò che senti...
Allora dov'è l'egoismo? Quando abbiamo un grande dolore dentro e le persone a noi più vicine non lo vedono, non lo vogliono vedere... chi è egoista?
Mmmmmmh che dire, interessante post o meglio interessante argomento.
RispondiEliminaCercavo una loro canzone e ho trovato questa...Piccolo principe
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=vxvvzP4qSng
Ciao