venerdì 13 settembre 2013

Aiuto al russo sconosciuto

Questa era una bozza... la bozza più vecchia che ho.
La scrissi nel mese di marzo (il 13 per la precisione). Sono solo sei mesi fa... eppure da allora la mia vita è cambiata tantissimo.

Così, rivedendo le mie ormai 9 bozze di cose da scrivere, ho deciso di fare ordine partendo dall'inizio.

I fatti che vado a narrare accaddero il 10 marzo, una domenica: ero diretto a Milano, in treno e partendo dalla mia stazione di paese, in mezzo alle montagne, con l'anima in pace pensando ai mille mila cambi che mi sarebbero aspettati, notai questo signore. Gli diedi 55, 60 anni: era fermo di fronte alla macchina automatica dei biglietti, perché ovviamente la biglietteria era chiusa di domenica. Mi venne in mente che, essendo anziano, fosse in difficoltà con la diavoleria tecnologica di turno, così mi avvicinai e gli chiesi se gli serviva aiuto.

Non posso ricordare cosa rispose... perché mi parlò in russo: nella mia immaginazione rido da solo pensando che mi disse qualcosa tipo "Aiutammi! O ti spiezo in due!" col vocione da Ivan Drago. In realtà disse qualcosa che non capii e poi disse "Ravenna". (Lilly se mi leggi, chissà non sia dalle tue parti)

Usando un mix di Inglese, Russo, dialetto Valdostano, Italiano, Francese, Portoghese, Giamaicano e una versione collaudata ed internazionale di linguaggio dei verso-segni (tipo wrrooooom con le braccine distese per l'aereo, auf auf per il cane e mmmm con il dito sulla guancia per il cibo), riuscimmo un poco a comunicare.

Proveniva da un qualche luogo al di là degli Urali, nella steppa sconfinata, non capii bene da dove, ma decisi unilateralmente che proveniva dalla famigerata Kamtchaka del Risiko e subito mi stette simpatico. Era venuto dalle mie parti a trovare dei parenti (Russi in Val d'Aosta???), ma da quello che potei comprendere viaggiava molto.

Mi offrii di accompagnarlo fino a Milano, dove lo avrei messo poi in condizione di raggiungere Ravenna. Saliti sul treno parlai con il primo controllore, spiegandogli la situazione: trovai una persona gentile e comprensiva che fece il biglietto al mio nuovo amico russo, senza sovrapprezzo o rompere i coglioni.

Riprendendo la chiacchierata, utilizzando l'internazionale "ssshhhhhshshhh", tipo suono dello sciacquone, unito al gesto di qualcosa che scorre, unito al fatto che mi indicò la Dora capii che il suo lavoro aveva a che fare con i fiumi: nel frattempo arrivammo al primo cambio e al secondo controllore a cui dovetti spiegare di nuovo tutta la storia.

Costruiva ponti, un ingegnere: era appena tornato dal Vietnam. Sì, anche là sanno cosa sono i ponti...

Usando la locuzione verbale logica "tichitichitichitichi" e facendogli il gesto con le ditine, io gli feci capire che lavoravo con i computer. Grazie al cielo "Web" è una parola internazionale.

Infine, con altri gesti che qui non replicherò e con versi che solo noi uomini possiamo comprendere appieno, disquisimmo sulla differenza tra le donne mediterranee e quelle sovietiche, stabilendo infine un pareggio: mi perdonino le bellezze nostrane, giuro che mi sono battuto con tutte le mie forze per far prevalere l'impareggiabile fascino delle abitanti del mare nostrum, ma il mio amico russo aveva delle argomentazioni altrettando buone.

Passammo così il secondo cambio, il terzo controllore (incredibile, tutte persone gentili e comprensive) e proseguimmo finalmente dritti verso Milano, continuando con i nostri Brum Brum, Bau bau, Shhh interpretando a nostro modo il linguaggio dei segni e ridendo come cretini.

Mi spiacque molto non avere dietro i miei scacchi: sfidare un russo dal vivo, è un'esperienza che ancora mi manca...

A Milano, infine, mi assicurai di metterlo sul treno per Bologna, spiegando al quarto controllore gentile, di dirigerlo poi verso Ravenna. Ci salutammo con un abbraccio... mi disse anche il suo impronunciabile nome, ma non ebbi l'accortezza di farmelo scrivere o di scriverlo io: così tempo di veder chiudere le porte del treno lo dimenticai.

Oggi, andando a riprendere questa vecchissima bozza... ho ripensato a lui: a come a volte ci siano questi incontri che, in così poco tempo, possono darti così tanto.

Chissà ora dov'è... Mi piace immaginarlo in viaggio in giro per il mondo, a costruire ponti e parlare con altri sconosciuti a gesti e versi.



6 commenti:

  1. Ah ah ah Joker! Fortissimo questo tuo post!!! Ravenna è un crogiolo di culture diverse. Ho vicini e colleghi rumeni, moldavi, albanesi, marocchini, etiopi, senegalesi, ma di russi proprio non ne ho mai visti. Ma chissà che non incontri il tuo amico sulla tratta Milano-Ravenna!Se lo vedo te lo saluto.

    Ps Grazie al tuo post ho pensato bene di dare un occhio alle mie bozze. Sono a quota 43. Praticamente un altro blog. Sono messa male.

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    1. 43?? Complimenti :)
      Ravenna deve essere proprio carina: un giorno magari ci vengo!

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    2. Ti dirò. Ravenna in sè non è che mi faccia impazzire. Me la continuano a menare con la storia di andara a vedere le chiese e i mosaici...lo farò di sicuro. In un'altra vita però.
      Preferisco di gran lunga i borghi medievali. Tipo Brisighella o Dozza che sono incantevoli. Poi mi sono piaciute tantissimo le valli di Comacchio e tutta la zona del delta del Po. Poi non so...io Ferrara non ci sono ancora stata, ma da quello che ho sentito forse è più bella ancora di Ravenna.
      L'Emilia Romagna è una regione stupenda, certo che però la Valle D'Aosta non scherza mica eh, ci sono stata un paio di volte ma tanti anni fa e per troppo poco tempo. Se fai un salto qui fai un fischio!

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  2. Ciao Joker, sai che ti dico...? Sono appena tornata dalle vacanze sul Gargano, stavamo cercando un'oasi naturalistica e un bolognese ci ha dato indicazioni, probabilmente era una guardia forestale trapiantata, avevo bisogno di informazioni per i "gratta e vinci" del parcheggio e sicura di avere a che fare con uno del posto che gestiva un ristorante tipico, scopro che questi è di Aosta(!!) ma la migliore della vacanza: le più buone melanzane ripiene di pomodori secchi e alici, l'insalata di mare e altre delizie tipicamente pugliesi sott'olio erano prodotte da un'anziana signora tedesca che vive lì da millanta anni "pvego asagiare melanzane krude in vasetto!". MERAVIGLIOSA.
    Alla fine... tutto il Mondo è Paese!

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    1. Ma daiii! Che forza :)
      Il mondo è proprio piccolo...

      Divertita in vacanza?
      Bentornata! :)

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  3. La Valle d'Aosta è incantevole e anche la gente che ho conosciuto si lascia proprio amare!!:-)...ma diciamo pure che il nostro stivale ci fa innamorare ogni volta di mille cose e ogni volta in modo diverso. ..peccato che lo stiamo un po' troppo trascurando per gli sporchi interessi di qualcuno!!
    Cucina ottima da Aosta a Canicattì!!:-)...Sardegna inclusa ovviamente!!:-)
    Adhara

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