mercoledì 30 ottobre 2013

Destino, scrittura, ribellione e racconto

Destino
 
Scrivo... una storia. Io scrittore sono Dio: ho potere assoluto e totale su ogni cosa. Decido la struttura del mondo, lo scorrere degli eventi, le caratteristiche dei personaggi: principali, secondari, comparse... buoni, cattivi.
 
Io sono il destino, quando scrivo: sono la forza dell'universo, del Karma. Una mia parola può stroncare una vita, cambiare le sorti, ribaltare e modificare ogni cosa. Pensavo non ci fosse alcuna forza, in un mio racconto, che potesse opporsi a me... pensavo.

E lui morì: mi basta scrivere questo e un personaggio sparisce. Anzi, non devo neppure scriverlo: faccio sì che il resto della storia prosegua, come se questo personaggio non fosse mai esistito e se io lo decidessi, nessun altro personaggio se ne stupirebbe. Tutto procederebbe normale... pensavo.

Pensavo... sì, è solo scrivere: creo un mondo, distruggo un mondo, decido io chi è buono e chi è cattivo, decido io chi vive e chi muore, decido io le sorti di interi popoli e nazioni. Io sono Dio. Pensavo...

Non vi possono essere personaggi che valgano più di me: io li ho creati. Ad alcuni ho dato il meglio, ad alcuni il peggio. Pensano quello che io dico loro di pensare, fanno quello che io dico loro di fare. Respirano perché io glielo concedo... Pensavo.

Scrittura

Scrivere... mi ha sconvolto questo pensiero. 

Prima di diventare uno scrittore, pensavo che Dio fosse uno scrittore. Il mondo è popolato di comparse, di storie, un romanzo. Noi siamo il suo pensiero, così come i personaggi di un libro sono il pensiero dello scrittore. Non esiste volontà in noi, solo quello che decide lo scrittore... pensavo. Lo pensavo prima di mettermi a scrivere.
 
Scrivere... scrivere non è mai solo "scrivere". Scrivere è creare... e così come una creatura dotata di pensiero e libero arbitrio, può accadere che il personaggio si ribelli. Ho voluto creare personaggi speciali, con volontà e sogni: pensavo fossero miei, ma in fretta sono diventati loro. Esseri viventi, reali come lo sono io e il resto del mondo. In un universo parallelo che io ho creato, ma ora essi non sono più semplici burattini nelle mie mani: essi sono... vivi.
  
Ribellione

Non sono più io a guidare la storia: i miei personaggi si ribellano, vanno contro di me, contro la mia volontà. Si sollevano dalle loro pagine e gridano contro di me, sfidano Dio... e io che potrei spegnerli in un istante, non riesco a farlo. Potrei distruggere l'intero universo che li contiene con una parola... ma non posso farlo, perché essi in qualche modo continuerebbero a vivere. Nella mia mente, nei miei pensieri...
 
E' per questo che scrivere mi costa così tanta sofferenza: è come se ogni storia la scrivessi col sangue... ogni parola è un taglio, una ferita. Non sono più io a guidare la storia: la inseguo. I miei personaggi la portano avanti e io fatico a star loro dietro con la scrittura. Li amo, piango lacrime amare se soffrono o muoiono... esulto e gioisco per le loro vittorie.

Non sono più scrittore, la storia si scrive da sé e io, Dio, non sono che un semplice lettore... I miei personaggi elevano a me preghiere che io non posso più esaudire: soffrono e non li posso aiutare. Agiscono secondo una propria volontà e io non li posso fermare. Ho il potere, il potere assoluto, che all'improvviso non vale nulla: di fronte alla ribellione, alla presa di conscienza della mia creazione, io non posso che assistere... impotente.
 
I miei personaggi straordinari, non si sono arresi al destino che io avevo riservato loro: si sono ribellati e sono diventati artefici della propria storia...

Racconto
 
La vita è questo? Siamo personaggi di un racconto, di un pensiero? Siamo il sogno di qualcuno? Forse... forse la vita è un sogno. Un sogno, un racconto, un'illusione. Un'illusione, che diviene reale: un'illusione che prende coscienza di sé e, grazie a questo, comincia a vivere, al di fuori e contro la volontà che l'ha fatto iniziare. Esiste una forza che ci domina? Un'intelligenza superiore? Uno scrittore? Forse...
  
Eppure ora, ora che ho scritto, ora che ho giocato a fare Dio, posso dire che neppure la volontà assoluta di un essere supremo può controllare il mio destino e la mia vita: in qualche assurdo modo, ci possiamo opporre e diventare artefici. Uscire dal racconto e influenzare lo "scrittore". Non più costretto a fare ciò che Egli scrive, ma costringere Lui a scrivere ciò che io faccio.
 
Non solo... capisco anche il perché esistono vita e morte: non è nel mio potere scrivere di un mondo perfetto, dove tutto va bene, la vita è eterna. Semplicemente... non posso farlo. Ci ho provato... nasce qualcosa di... instabile: il mondo perfetto raccontato, in cui tutto va bene, collassa presto su sé stesso, svanisce, stride. Presto provoca tristezza e sconforto che inquinano il mondo perfetto rendendolo di fatto molto simile al mondo reale... 
  
I racconti, le storie, i libri... sono vivi. Io, immerso nel grande racconto del mondo, sono vivo. E non mi arrabbierò più con Dio perché non esaudisce le mie preghiere: non può. E non lo sgriderò per non aver creato un mondo perfetto... E non pregherò per avere un futuro certo e tranquillo: non me lo può dare, così come io non posso darlo ai miei personaggi. Essi si sono ribellati: hanno mangiato il frutto proibito del bene e del male e sono diventati artefici del proprio futuro, che quindi è... incerto.
 
Non so se potrò più scrivere storie... non so se finirò mai il mio libro... E' difficile essere Dio...



19 commenti:

  1. Post bellissimo, hai superato te stesso.
    Di storie ne sciverai ancora molte.
    Un abbraccio

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  2. Sarà difficile essere Dio, ma già il blog ti dà le risposte che cerchi o comunque le domande su cui ti interroghi sono tutte dentro alle parole che scrivi da due anni a questa parte!
    Noi commentatori potremmo essere un po' come quei personaggi ribelli che aggiungendo una propria visione possono innescare pensieri diversi che non si esauriscono mai, ma anzi vivono della pluralità e si cibano di questo bello scambio in cui ci intrecciamo tutti noi con vite, esperienze e vissuti diversi!
    Il "non so" e "pensavo" sono pezzi di quella scacchiera su cui ognuno di noi gioca la propria partita/vita e cerca di farlo nel modo che gli è più congeniale, ribellandosi per forza di cose a quello che sembrerebbe imposto dall'alto!
    Come riuscire altrimenti a creare tante pluralità nel medesimo universo?
    Come è possibile ad esempio che fratelli cresciuti dagli stessi genitori si trovino ad affrontare vissuti completamente diversi?
    La ribellione forma il carattere e la personalità appena approdiamo in questo mondo, anzi oso fin dalla pancia! !
    È bello essere artefici del proprio destino. ..si possono allacciare legami fortissimi durante il cammino (tanti personaggi diversi), eppure alla fine fine nessuno può comandare dall'alto ed imporci di vivere in un certo modo..siamo noi e sempre noi ad avere la meglio sulla scacchiera/vita!
    La morte alla fine dei conti è l'unica vera motrice che dall'alto muove i fili di noi marionette che su di lei non abbiamo affatto potere di ribellione!

    Grazie Joker per le tue riflessioni sempre ricche di vita,
    un abbraccio
    Adhara

    P.s. Che foga ragazzo..nella scrittura dai sempre il meglio di te...complimenti davvero! !:-)

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  3. Anche il blog è una creatura ormai dotata di vita e pensiero proprio.
    A volte mi chiedo se sono io che decido cosa scrivere, o se sia lui a dirmelo...
    Forse entrambe le cose, chi lo sa.

    Grazie :)

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  4. I personaggi e i racconti che godono del libero arbitrio, è un argomento affascinante e curioso, forse chi non si è mai cimentato nello scrivere (non parlo di fatti personali o opinioni) avrà difficoltà a capirlo, alle solite potresti rischiare di passare per pazzo.
    Ma recentemente mi trovo a scrivere storie e storielle (per ora per diletto e poi vedremo che succederà) e scopro sempre di più che i personaggi godono di vita propria, ci sono state delle volte che non riuscivo a liberarmi di una semplice comparsa.
    In un racconto che ho scritto da poco (nato per essere della lunghezza di un post e finito per occupare 10 pagine word) un personaggio doveva semplicemente entrare in una stanza prendere dei soldi per un losco intrigo che stava svolgendo uno dei personaggi principali e uscirsene dicendo che avrebbe fatto quanto gli era stato detto.
    E così parto, sicuro di me, lo faccio entrare nella stanza e proprio mentre stavo per scrivere che il personaggio principale gli stava porgendo i soldi, ecco che il cardinale di Roxanne (così si chiama) mi è entrato in testa.
    - fermo, cosa stai facendo?
    - niente, ti sto facendo prendere il denaro e poi te ne andrai!
    - ma bravo tu, e perchè io devo partecipare a questa farsa!
    - perchè servi! Sei utile alla storia.
    - e mi releghi in una comparsata? Chi sono io, perchè conosco questi altri personaggi, perchè mai dovrei prestarmi a questa buffonata di piano?
    - perchè .... perchè.... insomma basta perchè IO ho deciso così
    - tu non puoi disporre della mia vita in questo modo, nasco dalla tua fantasia, la tua fantasia sei tu, e tu sei un essere libero, così come lo voglio essere io.... eccoti la mia storia, solo se la racconterai prenderò parte alla tua "comparsata"
    - maledetto impertinente, ti posso sostituire con un'altro qualsiasi quando voglio! sappilo!
    - E qui ti sbagli, io non sono uno qualsiasi, non sono uscito dalla tua testa come uno starnuto dalla tua bocca, hai pensato a me, mi hai fatto maturare, so per certo che hai studiato attentamente anche il mio nome perchè rimandasse a una delle tue assurde citazioni che capisci solo tu... eliminarmi vorrebbe dire per te rinnegare te stesso.
    - io.... e va bene, raccontami, vedrò di darti maggiore forma nella storia!
    - E sia, partiamo dal motivo per cui mi trovo qui, insomma tutta questa farsa dovrebbe essere per richiamare lo scandalo della collana francese, ebbbene....
    ...dialogai per una buona mezzora con quel personaggio, e le sue due righe divennerro 20, ritornò anche nella conclusione della storia, per una breve comparsata, che , bontà sua, accetto di buon grado.
    Non so se ho una fantasia sviluppata o ho bisogno di uno psichiatra ma in tutto quello che hai scritto (nella tua solita maniera un po troppo "greve" per le mie corde) mi ha colpito molto e mi ha affascinato

    {neve}

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    1. Mi piace questo cardinale di Roxanne: assomiglia ad una buona parte dei personaggi del mio romanzo. Mi costringono ogni volta a stravolgere la storia... così io perdo le redini e viene fuori un gran caos.

      Io non ho dubbi: siamo pazzi e dovremmo farci curare. Ma finché non ci beccano, ho idea che continueremo a fare i pazzi finché ci pare.

      Grato di averti colpito e affascinato

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    3. Adhara,bellissimo il tuo commento.Il tuo personaggio è un po' come la mia Lolita, lei non desidera la vita che l'autore gli aveva attribuito.Lo supplicò fino a farlo intenerire e lasciarla fuggire dal libro, e Romeo suo amante nel libro avrebbe dovuto essere solo una comparsa ma poi s'innamorò di lei e rimase prigioniero nel romanzo.
      Credo che alla fine i personaggi, non sono altro che tutto quello che di invisibile è in noi, creature che prendono vita dai nostri pensieri.
      Sai, leggendo Kundera e altri mi sono resa conto di come certi personaggi tragici o con una psicologia pesante e ossessiva, in realtà non siano altro che una forma per esorcizare i mali del mondo e del proprio essere, non per nulla molti grandi scrittori e poeti o sono stati giudicati pazzi o dannati.Alla fine io credo che tutti questi personaggi non siano altro per l'appunto la rappresentazione umanizzata e animata delle emozioni e dei sentimenti, un'allegoria del mondo dentro e fuori di noi, che prendeno forma e consistenza attraverso i nostri scritti.
      Comunque ribadisco bellissimo il tuo commento.

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    4. Carola,
      senza nulla togliere ad Adhara che fa sempre dei commenti molto stimolanti, credo sia giusto riconoscere a Neve i suoi.

      Diamo a Cesare quello che è di Cesare :)

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    6. Qui Bisogna sempre loggarsi, diamine!
      Grazie Carolina, negli ultimi tempi i dialoghi con i miei personaggi si stanno allungando, ora poi che uno dei miei personaggi è uscito dalla penna e calca la scena non ti dico il caos, sono molto di più di uno e trino, ho così tante personalità che potrei chiamarmi legione (si è una delle sue citazioni del piffero perdonatelo è fatto così, adesso va addirittura sul biblico) ....ecco appunto era quello che stavo cercando di dire oramai non so più dove finisco io e dove iniziano i miei personaggi non so più come mettere ordine -aaaah ma certo! tanto per quello ci sono io! ma chi sono la figlia della serva? Eppure anche io mi ritengo nobile- *con quale diritto ti fregi del titolo di nobile? una simile onta sarà ripulita con il tuo sangue! sia chiamato il boia* [resistere è inutile, insomma ho inizato a fare il boia per diletto, poi a furia di decapitazioni la cosa mi ha preso la mano e ci ho perso la testa...eheheheh sempre di parti del corpo si tratta] ..... eheheheheh si scherza, credo! Un saluto a tutti i follower del blog del buon Man

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    8. Opssss Neve,scusami ho anonimo e l'ho dato per scontato che fosse Adhara :-))) anche perchè da lei una cosa così in parte me l'aspetterei quella ragazza è una dinamite ahahahahah.
      Dunque bellissimo commento, e non decapitare molto :-))

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  5. Due pazzi furiosi! !!
    Il mondo è follia ragazzi basta a voler ordinare sempre tutto...ma chi ce lo fa fare che tanto poi si sfascia sempre tutto!!
    Ottimi scrittori entrambi comunque. .complimenti! !
    Ormai i pazzi vagano per le strade, sono solo gli ordinati ad essere rinchiusi nel loro mondo sterile e poco stimolante! !:-)
    Un abbraccio tosi!!
    ADHARA

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  6. Grazie Carola è quello che penso. ..!:-)
    Bè Joker sa come stimolarci con le sue storie e Neve è un personaggio nato..fantastici!
    Io non amo particolarmente scrivere, non mi sono mai cimentata nella scrittura di racconti, solo poesie e storie per bambini molto piccoli (ridete ma anche loro sono giudici spietati specie quando l'attenzione c'è solo per 1min quando va bene e allora bisogna drammatizzare per farsi cagare un po')!;-)
    Di sicuro non mi metterei a gareggiare con Neve e Joker...lasciamo fare a ciascuno ciò che gli viene meglio!!:-)
    Cmq lancio un appello a voi abili scrittori : vorrei un referendum abrogativo a livello nazionale per eliminare Peppa Pig (ormai da tempo il mio incubo peggiore) e voi dovete convincere gli italiani a venire tipo ad una sagra della porchetta che la bandirà per sempre dagli asili nido se non altro!
    Grazie per la collaborazione,
    Sentiti ringraziamenti a tutti voi,

    Smack Adhara :-)

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    1. Povera Peppa Pig, comprendo che ormai tu non ne possa più, ma la sagra della porchetta,nooooo!!
      Siccome nella mia correzione al mio commento,in cui ho scambiato Neve per te (dovresti esserene orgogliosa :-)) ) ho scritto che sei una dinamite e da te mi aspetto anche che inizi a scrivere racconti, usa la tua genialità e al posto di Peppa inventati un personaggio che la sostituisca, renderai liberi i bambini dell'asilo.
      Pensa che in cassa al super c'erano due commesse che parlavano della Peppa con tanto di apprezzamenti, a quanto pare è un cartone che va via come il pane, se poi ci aggiungiamo anche i gadget anche i soldi dei genitori vanno via più del pane.

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  7. :-(:-(:-(
    Io Carola mi firmo sempre!!:-)
    Dinamite ioo????:-D:-D
    Adhara

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    1. Certo, ma il fatto è che Neve si è firmato in piccolo piccolo,ma tanto piccolo che nemmeno l'ho letto e a tutto poteva assomigliare tranne che ha una firma.:-)))Povero Neve :-)))

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  8. Ne ho già inventati credimi..poi io sono già un bel personaggio! !:-D
    Non ho personaggi scatenati come quelli di Neve..t'immagini?!:-D
    Forse i miei sono solo personaggi in cerca d'autore! !;-)
    P.s.Farò la festa a Peppa....!!!:-D Altro che svuota le tasche e appesantisce le povere maestre "con in bing con un bang.."!!
    Adhara

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  9. I primi anni dopo che ho imparato a scrivere non volevo farlo. Non volevo scrivere nulla. Crescendo sto capendo che forse ho scelto di scrivere, è un mio sogno farlo diventare un mestiere, per avere il controllo su una vita. Ho smanie di controllo, su tutto. Anch'io ho tentato di scrivere una storia, e anch'io ho visto i personaggi sfuggirmi.
    Complimenti

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