lunedì 7 ottobre 2013

Evviva i contadini

- "Piove?"
- "Boh..."
- "Come 'boh'? Piove o no?!"
- "Ogni 10 - 15 minuti butta giù tre gocce: te come la chiami? Pioggia?"
- "Boh..."
- "Ecco, mi pareva."
- "Quindi che facciamo?"
- "Andiamo e proviamo."
 
Mia mamma mi guarda perplesso: "andiamo e proviamo" è un concetto abbastanza informatico, che forse non capisce appieno. Mio papà invece, molto più pragmatico, è stato zitto ed è già in piedi pronto ad andare: quindi si va, punto e si fa quel che si può.
 
6 ottobre, domenica: il tempo è... boh... appunto. Andare a raccogliere, "scavare", le patate con un tempo "boh" è un'incognita. La terra sarà troppo fangosa? L'argano a motore comprato nel 1978 da mio zio si guasterà se prende troppa pioggia? Iniziasse a diluviare, dobbiamo aver pronto un piano di fuga e salvataggio delle patate perché non bagnino e marciscano.
 
Non si può più rimandare: il tempo per ora tiene, non abbiamo la certezza che non si metta a piovere per due settimane di fila senza sosta. Quindi, come si suol dire, ora o mai più.
 
Partiamo: io sul trattore, con l'argano dotato di motore a 2 tempi, zappe, secchi, stivali, aratro da attaccare all'argano. Sono affezionato a quell'argano: l'ho visto sui nostri campi di patate da quando sono nato. E' arrivato prima di me, non potrebbe essere altrimenti.
 
Come tutti i motori realizzati negli anni 70, quando i motori erano pensati per durare più della persona che li acquistava, il motore dell'argano (messo in moto a mano tirando una corda) parte praticamente al primo colpo.
 
Ci diamo dentro di buona lena: si apre il solco con l'aratro, si raccolgono le patate, si rovista la terra con la zappa, per estrarre le patate sfuggite all'aratro. Tutte finiscono nei secchi, che vengono portati al trattore e rovesciati nei sacchi. E avanti così, per tutto il pomeriggio.
  
"Guadagnerai il pane con il sudore della tua fronte." Mai ordine divino fu più azzeccato: con l'unica differenza che qui col sudore abbiamo guadagnato patate.
 
Là, sporco di terra e sudore, chino sulla terra che è bassa, davvero bassa, a volte generosa, a volte avara, mi sento... orgoglioso. Sto facendo il mestiere più umile della terra, sono stanco, sporco, la schiena mi duole... eppure sono felice. E non quella felicità che può dare una grande vittoria, o un risultato straordinario o una vacanza... una felicità più profonda, più antica: mi nutro al capezzolo di madre terra. E' una sensazione di armonia, di pace, di gioia... qualcosa di indescrivibile.
 
Mi vengono in mente manager, imperatori, dittatori, ricconi boriosi e grandi industriali: nessuno di loro può realizzare ciò che un umile contadino fa con l'amore delle sue mani.
 
Neppure i chimici che creano OGM, o gli impianti super meccanizzati con macchinari grossi come campi da calcio: che razza di cibo potrà mai uscire da essi? Saranno certamente insiemi di calorie e elementi, ma saranno vuoti, privi di amore; nutriranno forse il corpo (e anche male), ma non nutrono l'anima e il cuore.
 
Non sono di quelli contro la meccanizzazione, anzi: sono contro la super produzione, contro il "facciamo 100 e buttiamo 90 solo perché abbatte i costi"; sono contro il principio che se quest'anno ho prodotto 2 quintali di patate, l'anno prossimo dovrò farne 3 anche se 1 sarà di troppo e non servirà; sono contro le cose fatte per puro interesse, senza amore e passione.
 
Ho smesso da tempo di fare il contadino a tempo pieno: ho voluto studiare, allontanarmi, crearmi altre opportunità. Eppure, ogni volta che torno ad immergere le mani nella terra, che pascolo le mie mucche, aiuto i miei con i lavori di campagna, il mio cuore esulta e... mi sento a casa.
  
 
Foto originale del momento. Ben visibili mio papà (quello con la giacca verde), mio zio, con l'aratro e io in lontananza, seduto sull'argano. Si intravvede anche mia mamma con la stampella, dietro a mio papà. Mia sorella è dietro il cellulare a fare la foto.

13 commenti:

  1. Tu non sai come ti capisco...io piantavo l' orto con mia nonna, poi mia mamma!Ora curo il mio giardino perché non ho terreno dove abito, ma mi manca un sacco!In compenso due anni fa ho ricavato un orticello nel giardino del nido insieme ai bimbi...vedeste che visi felici, tutti sporchi di terra, bagnati, ma felici felici felici...quella felicità che non si può comprare, regalare ma solo esperire e mai più dimenticare! !:-)
    Io sono cresciuta in mezzo alla campagna, ai sapori genuini, alla natura che puoi toccare fino nel profondo e gustare a pieno!
    Io vestivo abiti comodi che consentissero movimenti liberi e puri, se si sporcavano si lavavano, se si rompevano si rattoppavano!
    Io ero sempre a piedi nudi e mani impastate nella terra, fango, acqua eppure sono ancora viva e piena di sensazioni uniche che ogni giorno cerco di far rivivere a chi ho vicino senza paura di. ,,!
    Io scorazzavo con la bici sotto i getti d'acqua, costruivo casette lungo l' argine del fiume, ero sempre sulla bici quattro stagioni l' anno e con qualunque condizione atmosferica! !
    A tutti noi che abbiamo camminato a braccetto con questo tipo di felicità un caloroso abbraccio dal profondo del cuore!!
    Vi amo Adhara

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  2. Ciao Joker, questo tuo post per me è un'esplosione di dignità ed emozioni. Stimo moltissimo chi lavora la terra, ancora di più chi lo fa con amore e rispetto per essa.
    Io sono cresciuta in campagna, da genitori di città, e mi sento fortunata se penso che mio padre fino a 8 anni non aveva visto una gallina viva. Io invece ho giocato con rane, conigli, galline, ho carezzato mucche, capre e cavalli. Ho giocato col fango e nell'erba, ho mangiato i prodotti dei contadini che vivevano vicino a me.
    Mi sento fortunata e credo che anche tu lo sia, indipendentemente dalla vita che stai facendo ora, hai avuto e hai la possibilità di entrare in contatto con il lavoro nella sua accezione più vera.
    Capisco anche quando scrivi "mi sento a casa", perché non c'è nulla al mondo che dia così belle emozioni come entrare in contatto con le nostre radici, con la natura, con l'amore per la vita.

    Pensavo tempo fa che eravamo molto diversi, ultimamente più ti leggo e più trovo dei collegamenti, delle cose in comune, del materiale su cui riflettere e in cui rispecchiarmi.
    Un abbraccio.

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  3. Lascio stare i commenti troppo seri per una volta, il dialogo iniziale mi ha fatto piegare in due!
    "il tempo è boh" e senza un perchè mi trovo a ridere fino a soffocare.
    viva chi ... riesce ancora a strapparmi un sorriso { (finger) }
    Neve

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  4. Ciao Adhara, la natura ci da la dimensione di chi siamo davvero. Possiamo essere potenti, incazzati, spaccare tutto... e la natura se ne frega altamente. Solo amore e pazienza possono far "crescere" qualcosa: quindi amore e pazienza sono gli ingredienti fondamentali della vita ;)

    Ciao Sea, mi sento molto fortunato. Anzi, di più: fortunato due volte, perché ho potuto vedere molto di quello che il mondo ha da offrire. Il valore della terra e del lavoro manuale, la frenesia del lavoro moderno, con le sue opportunità. Anche io pensavo che fossimo molto diversi; ma se ci siamo incrociati, anche solo virtualmente, un motivo ci deve essere ;)

    Ciao Neve, ero indeciso se scrivere o no questo post: ma se ti ha fatto ridere, allora ne è valsa la pena :) { (devil) }

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  5. Bel post Joker. Anche io mi sono sentita così. Quando sono andata a raccogliere le vongole :)

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    1. Ah! Le fantastiche vongole! Le ho mangiate ieri: "Arrivate fresche oggi!" a detta del ristoratore...
      Come no: sembrava di mangiare colla...

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    2. Lilly mi insegni?...poi io te le cucino...conosco delle ricette buonissime!!Promesso!!
      Poi te potresti insegnarmi anche a fare le vere piadine romagnole e tu mi dirai cosa vorrai in cambio...che esigente sta donna!!;-))
      Adhara

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  6. :-) speravo di vederti zappare nella foto :-)).
    Hai ragione Joker,condivido il tuo bel post,è un qualcosa che mi manca.

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    1. Se ti accontenti di vitto e alloggio, l'anno prossimo ti assumo come bracciante ;)
      La foto l'ha fatta mia sorella... ci sono momenti in cui dobbiamo zappare, ma non mentre l'argano è in funzione! Misure di sicurezza :)

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  7. Carola in che guai ti vai cacciando....poi ti tocca stare a sbracciare in tutte le stagioni..fieni compresi!
    Ah se hai paura delle mucche come me....mi sa che ti conviene guidare il trattore perchè vagano libere ovunque!!;-) :-))
    Adhara

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  8. L'umanità dovrebbe ricominciare da qui. Dalla Terra.

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  9. Ma se le mucche sono gli animali più buoni del mondo!!
    Beh, io apprezzo sempre una mano quando c'è da faticare ;)

    In cambio offro una vacanza in mezzo ai ritmi della terra e della natura :)

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