giovedì 30 maggio 2013

Pensieri sparsi

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Quando non so dove andare, quando non riesco a trovare la strada, quando non sembra esserci soluzione al problema... vago. Mi sono perso? Bene! Perdersi ha un ché di poetico... quando penso di essermi perso, in realtà, è semplicemente la parte nascosta di me, quella che non pensa, quella istintiva, sognatrice, poetica, che ha "sentito" una strada diversa da quella che la mia mente pensava essere quella giusta. Non siamo mai persi, così come non siamo mai soli...
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Puoi far parte del vecchio mondo, quello che ti hanno insegnato, quello che ti hanno fatto credere, le tue concezioni di giusto o sbagliato.
Ed è semplice, è il mondo dei fighi, della maggioranza, di quelli che comandano: basta seguire la corrente, dimenticarsi chi si è e diventare ciò che vuole il vecchio mondo. Uniformarti a quegli schemi, essere un bell'ingranaggio oliato, fermo al posto che gli è stato assegnato.
Oppure puoi fare parte del nuovo mondo, quello che senti nel cuore, quello che senti nell'anima, quello che è tuo, tuo e basta.
Ed è difficile, perché è il mondo degli emarginati, degli sfigati, di quelli che si oppongono: è il mondo dei disturbatori, sei quell'ingranaggio che non ne vuole sapere di fare l'ingranaggio, ma vuole essere, vuole vivere, vuole volare. E ciò compromette il buon funzionamento del vecchio mondo.
E' sempre accaduto così, nelle ere che si sono susseguite: si forma un mondo, nuovo, pieno di energia e funzionante alla perfezione. In natura tuttavia, nulla è statico: il mondo nuovo ha raggiunto la perfezione, ma non può in nessun modo mantenerla. Tenta, con tutte le sue forze, di rimanere immutabile, così si accanisce contro i portatori di cambiamento. Alcuni abitanti del vecchio mondo, infatti, cominciano a voler essere liberi: dapprima pochi, poi sempre di più e piano piano crescono, dilagano, rompono la resistenza del vecchio mondo, che tenta di tenerli al loro posto; così, il vecchio mondo, ormai corroso dalla sua staticità, va in pezzi, si sfascia...
 
E dai frammenti del vecchio mondo, si formano nuove regole e nuovi equilibri e un mondo nuovo, giovane e vitale nasce dalle sue ceneri.
 
La storia ce lo racconta... e sempre, in ogni epoca, c'è la vita che è inarrestabile. La vita rinnega la staticità, così il mondo, che per paura cerca di rimanere statico, stabile, sempre uguale, aggredisce la vita che cerca di trasformarlo. E in ogni epoca ci sono trasformatori, pieni di vita, che spingono il mondo al cambiamento e ci sono invece sciocchi privi di vita, che hanno scelto la staticità e cercano di fare di tutto poiché il mondo non cambi.
 
Ora per te è giunto il momento di scegliere. Vita, movimento, cambiamento... oppure morte, staticità, immutabilità. Qualunque cosa sceglierai, il mondo muterà lo stesso e tu morirai lo stesso, poiché il mondo si rinnova senza sosta.
 
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Beh, come la vuoi prendere...
Vediamo una situazione simile: una donna che sta per sposarsi mi fa delle avance. Ovvio, accetto e faccio pure foto e video che vedrò di far avere al futuro marito. Non perché sono cattivo, ma perché eviterei ad entrambi una vita finta, di inziare una menzogna. Farei loro il più grande favore che qualcuno possa fargli.
 
E, allo stesso tempo, non lo farei: perché non la vivrebbero così. Probabilmente finirebbero entrambi distrutti dalla cosa. Le persone scelgono a cosa credere e a cosa no, cosa è giusto e cosa è sbagliato, non sulla base di dati oggettivi, ma in base alla convenienza.
 
- "Preferisco credere che non posso fare niente per cambiare il mondo, così posso continuare a sentirmi vittima e non fare nulla"
- "Preferisco credere di essere sfortunato/a in amore, piuttosto che accettare il fatto che la vita, i sentimenti, le persone cambiano col tempo e nulla dura per sempre."
- "Preferisco credere che il mondo sia un posto brutto e cattivo, pieno di gente odiosa, piuttosto che farmi un esame di coscenza."
- "Preferisco credere che sia da figo andare al mare a prendere il sole fino ad ustionarmi, non perché me ne freghi qualcosa, ma perché quando tornerò tutti sapranno che sono andato al mare e mi diranno 'oooo, come sei abbronzatooooo'"
- "Preferisco credere che sia giusto mettersi una maschera di falsità e gentilezza, perché se vogliamo vivere insieme in un mondo civile non possiamo pretendere di essere liberi."
- "Preferisco credere che i ribelli, i diversi, quelli che vanno contro corrente siano dei pazzi disturbatori del perfetto sistema che servo e che mi da da vivere."
 
Ecc... ecc... salvo poi vivere con la fantasia cose molto diverse. Basta dare un'occhiata ai film o alla letteratura, dove tradimenti, ribelli, pazzi e ogni cosa che l'umanità sogna di essere, ma non osa essere prende forma.
 
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Li conosco bene quei momenti... e so anche quanto sono importanti.
E' un po' come una barca nella tempesta: non devi preoccuparti della direzione, ma solo di tenere insieme la barca. Se ci riesci, tornato il sole potrai dirigerla dove vorrai.
 
Se sarai tenace e non mollerai alla furia del vento, avrai le vele intatte alla fine della tempesta e potrai navigare. Se invece lasci che il vento strappi le vele, che vuol dire lasciarsi andare alla depressione, allora anche quando la tempesta sarà finita, non potrai più navigare.
 
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Una persona che conosco mi ha detto: "Ho paura di innamorarmi. Ogni volta che mi innamoro e vengo respinta o rifiutata, mi sento come un albero, che perde un'altra foglia, un'altra foglia, un'altra foglia..."

E pensi davvero, che non innamorandoti più, non perderai foglie? Ogni giorno che passa, qualunque cosa tu faccia, perdi le foglie del tuo albero.

Jim Morrison disse: 

Non evitate di amare per paura di soffrire,sarebbe come evitare di vivere per paura di morire. 

Ed è questo che facciamo in tanti... per paura di morire, evitiamo di vivere. Ecco, la vera follia. Stiamo morendo, dall'istante in cui siamo nati e invece di celebrare con balli, canti e gioia ogni istante di vita, piangiamo e ci lamentiamo, vedendo le nostre foglie cadere al vento del tempo...

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La mia vita è una lunga storia, a volte bella, a volte brutta.
Una cosa però la posso dire con certezza: non mi sono mai annoiato...
  
  

10 commenti:

  1. Joker carissimo ti ringrazio per le parole e ti dico solo che qui si aprirebbero una marea di riflessioni, ma la prima che mi viene in mente e che sento più forte è che ci vuole coraggio. Il coraggio di essere sempre se stessi anche a costo di essere derisi-non capiti-censurati-di deludere chi ti vuole bene. Il coraggio di alzare il culo e uscire materialmente da quella bolla rassicurante. Forse la forza non ce l'ho e non ce l'avrò mai o forse ce l'ho ma non riesco a recuperarla. Per me già riuscire a scriverne, condividere i miei pensieri è una piccola conquista.

    ti abbraccio!

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    1. Quando scegli di essere te stesso, quello di non essere capiti, più che un rischio è una certezza :)

      Modifico il post, in quanto mi è venuto un altro pensiero sparso :)

      Un abbraccio a te!
      (bella la foto ;)

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  2. Un po' mi ci rivedo nel tuo post.
    A volte è davvero dura quando si è soli sulla propria barchina alla deriva però... i giorni sembrano non finire mai.
    Un abbraccio.

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    1. Ma lo sai, che quello della barca lo stavo mettendo come commento al tuo ultimo post? :)

      Pensando che venisse troppo lungo e troppo "filosofico", l'ho messo qui, ma l'hai subito riconosciuto.

      Potere della scrittura ;)

      Un abbraccio a te!

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    2. Grazie del pensiero allora <3

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  3. Joker,posso dirti una cosa?Certo che si :-)
    In questo post ritrovo qualcosa di te che negli altri post si era un po' smarrito,quello che leggendo i tuoi post io ho definito " il tuo mare calmo" :-)
    Molto bello e condivido :-)

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    1. Eh eh, il fiume deve trasformarsi ed evaporare, per ritornare fiume sulla montagna ;)

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  4. Ma chi te l'ha insegnata questa ?:-)

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  5. Ti ringrazio.
    Qui l'esistenza scorre, ma niente male.
    E tu?

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  6. Questo tempo mette a dura prova i neuroni..altro che polmoni!!

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