mercoledì 11 settembre 2013

Il Demone Nero

Ho deciso di chiamarlo così.

C'è qualcosa... un'entità, un potere, una presenza... E' costante, nella vita di tutti noi.
Quel qualcosa di indefinito, quell'ombra fumosa, indistinta, sempre ai margini del campo visivo. Invade i nostri pensieri, i nostri sogni...

Ho deciso di chiamare quella presenza "Demone Nero".
Demone, perché ci possiede. Nero perché è oscuro, nel senso di nascosto, di non razionale, molti non ne sono consapevoli.

Ognuno di noi ha il suo Demone Nero: è quella cosa costante, quel ripetersi di situazioni, diverse ma simili. Quella cosa costante nella nostra vita... è di fatto lo scopo per cui siamo venuti al mondo: quello per cui viviamo.

Il Demone Nero può essere un desiderio che non si riesce a raggiungere: uno stato d'animo o paura che non si riesce ad abbandonare. Una dipendenza, un lato del carattere che ci fa soffrire ma non riusciamo a cambiare: per qualcuno è il rapporto con i genitori e con i figli (che poi è la stessa cosa). Per altri la paura di non piacere, non piacersi, volere di più, di meno, altro...

Il Demone Nero è quella cosa che spinge a muoverti in un altro posto, ma una volta giunto lì, ti accorgi che ancora non va bene e riparti.

Passiamo la nostra vita a combattere il Demone Nero, a sfuggire il Demone Nero, a fingere che non esista. Scappiamo da lui, ma lui fa parte di noi e ovunque fuggiamo è là... Lo ignoriamo, ma non possiamo ignorarlo a lungo: prima o poi la sua presenza si fa troppo ingombrante. Lo combattiamo, ma è come cercare di colpire il proprio riflesso nello specchio: rompi lo specchio e pensi di averlo sconfitto, ma allo specchio successivo... lo vedremo, di nuovo là, in tutta la sua nera potenza, alle nostre spalle, con i denti e gli artigli piantati dentro di noi.

Non serve combatterlo, non serve fuggirlo, non serve ignorarlo... Regola la nostra vita, in ogni istante... E' quasi come se vivessimo per lui...

L'unico modo per farlo sparire è accettarlo: perché in fondo, quel Demone Nero non è niente altro che una parte di noi. E' la nostra grande battaglia, la nostra strada pericolosa e difficile verso l'illuminazione. E' colui che indica il nostro percorso... Forse non bisogna combatterlo, forse dobbiamo solo fidarci, lasciarci guidare... e all'improvviso sparirà.

Coloro che forse hanno raggiunto l'illuminazione sono proprio loro: non quelli che hanno imbrigliato o distrutto il proprio Demone Nero, ma coloro che lo hanno accettato, si sono alleati con esso. Hanno smesso di essere due entità in lotta e sono diventati Uno.

Demone Nero... il nostro più grande tormento, il nostro più grande dono...



ps: alla fine, rileggendo il post, mi rendo conto che è la stessa cosa del mio Joker. Il volto oscuro e quello luminoso, Ying Yang. Gira gira, dilla come vuoi, scrivo sempre le stesse cose, solo in modo diverso... Sarà questo il mio Demone Nero? Andare oltre? Abbandonare questa identità di osservatore della dualità della vita che mi piace tanto e mi fa scrivere? Sento che devo evolvere verso qualcosa di nuovo...

10 commenti:

  1. :-) come le mie sigarette, o ciò che mi fa dipendere da loro, e non è la nicotina :-))

    Ciao,magari prova d osservare l'unità, è pur sempre un alternativa,boh!

    RispondiElimina
  2. ...evolvere verso qualcosa di nuovo...me garba!!:-)
    La vita ci darà tutte le risposte possibili al momento giusto...senza forzature, senza freni, senza inibizioni!!
    Beati noi che conviviamo ogni giorno con questo demone...gli sorridiamo dolcemente al risveglio e lo accarezziamo teneramente prima di abbandonarci ai piaceri della nanna!!
    Bacio Adhara

    RispondiElimina
  3. Ci conviviamo, ma non sempre lo accarezziamo...
    E' una lotta certi giorni: un continuo sfidarsi a colpi di astuzie...

    Autogiustificazioni, autoassolvimenti, autoinganni, tutti volti a sfuggire al Demone: e il Demone a sua volta ci mette di fronte, attraverso vie tortuose, a ciò che siamo.

    Attraverso le sigarette, come dice Carola, attraverso voglie, pensieri, tensioni a cui spesso non sappiamo dare neppure un nome...

    E questa sfida va avanti e più è violenta più ci logora: pacificare sé stessi è il primo passo... credo...

    RispondiElimina
  4. Ciao Joker,mi sa che credi bene,lo credo anch'io,ma sì sa non è una passeggiata :-)

    RispondiElimina
  5. Ne avessi solo uno di demone nero io. Io mi porto appresso tutto l'inferno dantesco. E sai che lavoraccio mettermi lì e cercare di accettarli tutti? Non c'ho sbatti. Davvero non c'ho la forza adesso. Non sono pronta.
    Un domani chissà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eeeeh, che esagerata!
      Poi non è così difficile, basta cedere a tutti i tuoi istinti animali sregolati... basterebbe spegnere la razionalità per qualche minuto...

      Alla fine non è che un può provare o mettersi... succede e basta :)

      Elimina
    2. Lilly più ne hai e meglio è...vuol dire che sei viva e che ascolti il fuoco che ti brucia dentro senza farlo tacere!!
      Brava...io mi diverto a galopparli ma a volte mi mettono sotto!!;-)
      Adhara

      Elimina
    3. Se dovessi cedere ai miei istinti animali sregolati mi ritrovereste in mezzo alla pineta che c'è qui vicino a casa mia, mentre cerco di dare la caccia ai piccioni. Senza nemmeno riuscirci tra l'altro.
      O morta ammazzata in un corso d'acqua.
      No, serio, sono messa talmente male che andrei incontro alla completa disintegrazione cellulare nel giro di poche ore.

      Elimina
    4. E' il prezzo che si paga per la felicità: la felicità è là, dietro al dirupo e noi dobbiamo saltare.

      Se ce la facciamo, abbiamo raggiunto lo scopo: se falliamo, precipitiamo distruggendoci.

      E' il rischio che si corre, quando ci si mette in gioco sul serio: e se va male, se precipitiamo e ci disintegriamo, la forza più grande è quella che ci permette di rimetterci in piedi e ritentare.

      Elimina
  6. Sono pienamente d'accordo. ..succede e basta e non lo puoi non ascoltare anche volendo!!È come un qualcosa che ti rapisce e ti annienta la ragione!!
    Adhara

    RispondiElimina

I commenti non saranno più pubblicati