martedì 15 ottobre 2013

Lo Stallo

Continua il mio viaggio nel fantastico mondo degli scacchi.
  
Gira che ti gira, sono incappato in questa situazione, chiamata "stallo": lo stallo è quella situazione in cui nessuno ha vinto, nessuno ha perso e nessuno si può muovere.
  
Ha un ché di affascinante e terribile. E' uno dei modi, in una situazione disperata, di sconfitta certa e senza scampo, di avere una "patta", cioè di pareggiare. A volte si verificano situazioni come quella seguente, davvero spettacolare.
  

 
La mossa è del Nero, che cosa notate? La prima cosa che ho notato io è che il Nero ha promosso un suo pedone a Regina e quindi è in netto vantaggio, perché inchioda all'immobilismo il Re Bianco con ben due Regine Nere sulle due diagonali scure. (Il Re Bianco tuttavia non è sotto scacco e questo è fondamentale)
  
La seconda cosa che ho notato, è che Re Nero (che ha la mossa) può tranquillamente papparsi la Regina Bianca che si è così incautamente avvicinata! Se la pappa e... e un bel niente! Il Re Bianco non è sotto scacco, ma non si può muovere perché finirebbe sotto lo scacco di una delle due Dame Nere. E neppure l'ultimo eroe solitario pedone Bianco che rimarrebbe si potrebbe più muovere. Quindi?
 
Quindi il Nero non può mangiare la Regina Bianca, altrimenti il Bianco non avrebbe più la possibilità di muovere alcun pezzo, ma non avrebbe perso perché non è sotto scacco. Di contrasto, l'unica mossa possibile del Nero è mangiare la Regina: ogni altra posizione gli è proibita, perché il suo Re sarebbe sotto scacco. Ed ecco servito lo "stallo".
  
Il Bianco, qui, ha avuto più che semplice coraggio: ha avuto un coraggio che rasenta la follia. Nella situazione disperata, in disparità netta di forze e con uno scacco matto imminente (La Regina Nera in H1), invece di fuggire dal suo avversario, gli si scaraventa contro con l'ultima cosa che gli rimane: la Regina Bianca. Non solo, si avvicina tanto che il Re che sta mettendo sotto scacco la potrebbe catturare facilmente... ma non può! E allora il Nero sposta il suo Re, cerca di metterlo al sicuro: ma la Regina Bianca lo insegue e gli si mette di nuovo appiccicata, invitandolo, sfidandolo a catturarla.
 
Si è ribaltata la situazione: colui che era ormai certo vincitore dello scontro, il Nero, si trova a fuggire disperatamente, braccato da una Regina Bianca Kamikaze di cui tuttavia non può accettare il sacrificio. E allora fugge ancora, scappa, fino a quando non finisce nella situazione dell'immagine sopra, in cui non può fare nulla, se non dare all'avversario ciò che vuole. Il pareggio. In questo modo il Bianco non ha comunque speranza di vincere, ma sopravvive, non viene schiacciato, né sconfitto.
 
La partita conclude in parità, formalmente: moralmente è una grande vittoria per il Bianco e una bruciante sconfitta per il Nero.
  
Sarà capitato a tutti, una volta o l'altra, di perdere per una disattenzione una ghiotta occasione! E brucia! Altroché se brucia! O al contrario sarà capitato di uscire da una situazione disperata, magari con le ossa un po' rotte, ma vivi! Ed è un sollievo incredibile!
 
Saper padroneggiare la tecnica dello stallo, è una cosa da grande maestri di scacchi e di vita...
  
   


   
ps: la fase finale della partita di cui sopra viene descritta in questo bellissimo sito - http://www.alessandriascacchi.it/scaccolandia.php?action=Stallo

8 commenti:

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  2. Sì,davvero difficile.
    Però è vero le fasi di stallo sono in sè affascinati, sono un po' quello che io invece chiamo stare immobile.
    Baci

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    1. Lo stare immobile è il risultato: un risultato portato però da un movimento repentino e coraggioso.

      Se il bianco fosse semplicemente rimasto immobile, sarebbe stato distrutto: muovendosi invece ha costretto all'immobilità anche il suo avversario.

      Questo è il vero stallo: noi siamo immobili certo, ma lo sono anche le nostre avversità, che non ci possono più colpire.

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  3. Di primo acchito la lettura mi fa venire in mente una canzone di Battisti: "Come può uno scoglio
    arginare il mare
    anche se non voglio
    torno già a volare
    Le distese azzurre
    e le verdi terre
    Le discese ardite
    e le risalite
    su nel cielo aperto
    e poi giù il deserto
    e poi ancora in alto
    con un grande salto".
    Spesso lo scoglio ci fa pensare di doverci arrendere, ma se pensiamo a noi (cioè il mare) e all'immensità di possibilità che abbiamo dentro di noi non sarà un misero scoglio a poterci fermare!
    Così come qui il giocatore non si è arreso difronte all'ostacolo e ha tentato di giocare al meglio la sua partita, anche noi possiamo giocare la nostra con la vita e ogni giorno vedere in quella che sembra una sconfitta solo una dolce e folle possibilità che ci permetta di dire "e no...te pareva, ma vinco io, decido io!!".
    P.s. Volo pindarico...io amo volare e vivere pericolosamente sfidando la sorte a viso aperto!:)
    Una stretta di mano!
    Adhara...beso

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    1. Il fluire dell'acqua sullo scoglio è certamente simile ad una partita di scacchi molto accesa: lo stallo è un po' un congelamento.

      Nell'artico dove l'acqua è ghiacciata, smettono di esistere scoglio e acqua. Tutto è fuso in un immobilismo perfetto, dove nessuno ha la meglio :)

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  4. Consentimi di dire però che anche nel mare artico dove tutto sembra immobile e in qualche modo privo di vita in realtà sotto quella statica apparenza si cela la vita e si muove nelle prondità!
    Io considero vitale molto più quello che ama la profondità piuttosto che l'apparenza!
    Adhara

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  5. Ciao ragazzi! Ma una guida on line facile, facile che ti spieghi come funziona 'sto gioco diabolico non c'è? E non ci capisco una sega io!!! Joker, hai pensato di fare un post sul gioco dell'oca? Racchiude significati che non ti puoi nemmeno immaginare!

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    1. http://it.wikipedia.org/wiki/Scacchi

      Santa Wikipedia, prega per noi :)

      Strano che tu mi scriva oggi del gioco dell'oca, in un post che tratta di scacchi: ieri ho provato a giocare a scacchi ad un bambino, che però si è stufato presto... Abbiamo girato la scacchiera e dietro c'era proprio il gioco dell'oca: abbiamo usato due scacchi per giocare :)

      La nostra mente spesso pone barriere contro le cose "troppo complicate": ma è proprio affrontando le complicazioni, che miglioriamo e scopriamo nuove cose di noi.

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