sabato 26 novembre 2011

Essere o apparire

Non è disegnando le ali ad un bruco, che questo diventerà una farfalla. Non c'è forza o imposizione, che possa mettere fretta alla vita: essa scorre ignara del nostro ego. Eppure, la farfalla è lì, è già presente, basta saper attendere. Dobbiamo lasciar maturare ciò che abbiamo dentro, fino a diventare ciò che in realtà già siamo.

Quante volte vorremmo farci vedere diversi da ciò che siamo, ci crediamo bruchi e ci disegnamo le ali per sembrare farfalle e farci così ammirare. E pensare, che se solo guardassimo dentro noi stessi, al proprio io così spesso messo a tacere, capiremmo di essere già farfalle. Non dobbiamo disegnarci ali finte per sembrarlo agli occhi degli altri, non dobbiamo colorarci e atteggiarci, così da ricevere l'approvazione del mondo.

Dobbiamo semplicemente raggiungere la nostra maturazione, con calma, con pazienza. Accettare noi stessi, conoscere noi stessi, permettere alla farfalla che portiamo dentro di liberarsi dall'involucro in cui l'abbiamo rinchiusa...

Siamo esseri meravigliosi, ma viviamo nella nostra prigione di paure, di pregiudizi, di odio e rancore. Un bozzolo che utilizziamo per proteggerci, ma che ha l'unico effetto di nascondere e incatenare il nostro vero io.

Pensiamo che la rabbia ci protegga, confondiamo spesso la prudenza con i pregiudizi, viviamo il dolore come un'ingiustizia e non come quello che è: un insegnamento.

E doloroso nascere, è doloroso trasformarsi: e così, quando i colpi della vita si abbattono su di noi, piangiamo per il nostro involucro ferito. Anzi, cerchiamo di rinforzarlo, di ricrearlo, maledicendo la vita che ce lo sta distruggendo.
E non ci rendiamo conto, che proprio quei colpi, proprio quel dolore, stanno distruggendo invece solo il bozzolo che ci intrappola.

E noi? Noi piangiamo sui frammenti della nostra prigione, cercando disperatamente di rimetterli insieme. E' rassicurante la nostra prigione, ci protegge, ci consola: come possiamo accettare che venga distrutta?

Invece quanto fa paura, volare liberi tra le intemperie, essere padroni della propria rotta e del proprio destino...

Non riusciamo a renderci conto: non sappiamo di essere farfalle. Malediciamo gli insegnamenti della vita e non ci accorgiamo che, un pezzo alla volta, quegli insegnamenti stanno distruggendo le sbarre che ci hanno intrappolato; quegli insegnamenti ci stanno liberando.

Quegli insegnamenti ci stanno insegnando a volare.

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