venerdì 25 novembre 2011

Il nostro cuore è un palazzo

Il mio maestro di arti marziali diceva sempre: "Il cuore deve essere un palazzo e non una fortezza"
In un palazzo ognuno è benvenuto: viene accolto alla tua tavola, gli si prepara il pranzo, lo si ospita.
In una fortezza nessuno è benvenuto: tutti vengono trattati con sospetto, perquisiti e tenuti sotto controllo.
In un palazzo, l'ospite maleducato, viene semplicemente messo alla porta e non più ammesso.
In una fortezza viene passato per le armi e gettato in prigione.
Un palazzo è certo più esposto, ma le sue porte e finestre sono aperte, entrano la luce e la gioia.
Una fortezza è più protetta, ma cosa difendono le sue mura? Solo tristezza e rabbia.
Il Signore ci da le batoste nella vita, non perché ci vuole del male, ma perché intende impartirci una lezione. E le persone che ci fanno del male, di fatto, non sono altro che gli strumenti che lui usa, per impartirci questa lezione.
Le lezioni di Dio servono per abbellire il nostro palazzo, non per trasformarlo in una fortezza. Se un ospite del tuo palazzo si è comportato in modo sgarbato o offensivo, accompagnalo garbatamente alla porta, non passarlo per le armi come in una fortezza.
All'interno del tuo palazzo, sei un Signore paziente e tollerante.
All'interno della tua fortezza, non sei altro che un Carnefice.
Come vedi, l'ospite scortese è sempre lo stesso: lo strumento di Dio non cambia, ma il modo in cui lo trattiamo fa la differenza tra essere i Signori di un bellissimo palazzo oppure gli Aguzzini di una brutta fortezza.
Immagina ora un visitatore, pieno di saggezza, bontà e doni preziosi: dove entrerà più volentieri? Nel palazzo o nella fortezza? Al messaggero di Dio, che viene a portare pace, la fortezza oppone porte sprangate e sguardi ostili, il palazzo invece porte aperte, luce e gioia. Dove entrerà il messaggero di Dio a portare i suoi doni? Dal Signore saggio e paziente del palazzo o dal rude Aguzzino della fortezza? Nel secondo caso, non sarebbero sprecati i doni?
Per lasciare che i messaggeri di Dio portino i loro doni, i nostri cuori devono essere dei palazzi pieni di luce e non delle fortezze chiuse e terribili. Solo così, potremo ricevere i doni di Dio.

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