venerdì 16 agosto 2013

La bestia è fuori

E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne ’l tempo che perder lo face,
che ’n tutti suoi pensier piange e s’attrista; 57

tal mi fece la bestia sanza pace,
che, venendomi ’ncontro, a poco a poco
mi ripigneva là dove ’l sol tace. 60
*


- 'Mi sento... strano.' Dissi.
- 'Guardalo? Ti sta antipatico?'
- 'No! Perché mai dovrebbe, non mi ha fatto nulla! Anzi, è un tipo in gamba, carino...'
- 'Eppure non riesci a mangiare.'
Da due giorni non toccavo cibo.
- 'Qualcosa ho mandato giù stamattina...'
Lei scosse la testa: capì benissimo che stavo mentendo.
- 'Stai parlando con la testa, con la ragione. Prova ad andare più giù. Chiudi gli occhi... dimmi, se pensi a lui cosa senti?'
Era davvero assurdo: questo tizio non lo avevo mai visto prima, cosa mai avrebbe dovuto farmi pensare? Eppure... qualcosa c'era...
- 'Dolore... tristezza... paura...' Dissi, mano a mano che queste emozioni uscivano.
- 'Ancora più sotto.' Mi disse.
- 'Non c'è nulla più sotto...'
C'è, lo so che c'è... ma non voglio.
- 'Non aver paura. Ci sono io qui con te. Apri gli occhi e alzati.'
Così feci. Lei mi prese per mano e mi portò davanti a lui. Tutti erano in cerchio e mi guardavano, sereni e curiosi. Anche il tipo davanti a cui mi ero fermato, sorrideva tranquillo...

- 'Respira.' Mi disse lei. 'Respira profondamente. Tieni gli occhi fissi nei suoi.'
Respirai, due, tre volte... all'improvviso un conato di vomito violentissimo mi piegò e caddi in ginocchio.
- 'Stai su.' Mi disse lei rimettendomi in piedi. 'Stai su e guardalo negli occhi.'
Secondo conato di vomito, ancora più forte, ma stavolta rimasi in piedi. Fermai con un gesto della mano un assistente che stava arrivando con un secchio: non stavo per vomitare, lo sapevo... E poi nello stomaco non avevo nulla da due giorni.

Iniziai a tremare. Tremavo così forte da far tremare anche lei, che mi teneva una mano sulla spalla. Cercai di afferrarmi a lei per non cadere.
- 'No! Stai su! Lo puoi fare!'
Stetti su e respirai: un altro conato... ma questa volta, finita la tosse violenta, un grido strozzato mi uscì di gola.
- 'Ah! Ecco!' Esclamò lei soddisfatta. 'Falla uscire!'
- 'No... non voglio!' Rantolai io.
- 'Fissalo negli occhi e falla uscire!'
Altro conato, più breve e alla fine un ringhio animale... un suono che non era più nulla di umano. Le dita mi si contrassero come artigli di una bestia assetata di sangue.
- 'Ci siamo.' Disse lei. 'Batti i piedi e respira, respira nel terzo chakra.'
- 'E che cazzo è il terzo chakra?!'
- 'Lo stomaco, lo stomaco, respira nello stomaco.'
- 'E dì "lo stomaco" per Dio!'
- 'Tu fallo e basta! Guardalo, guardalo negli occhi. Cosa dicevi prima? E' un bel ragazzo, intelligente...'
Gridai! Anzi, per meglio dire... ululai. Mi sentii gli occhi iniettarsi di sangue.
No... Adesso non lo vedo più, né bello... né intelligente...
- 'Cosa vedi?' Mi chiese lei.
- 'Vedo... un pallone gonfiato. Un pezzo di merda!'
- 'Bene, cosa gli vuoi dire?'
- 'Non sei così speciale...'
- 'Forse non ti ha sentito.'
Fu allora... che scattò qualcosa: l'ultima barriera cedette. Iniziai a iperventilare, a ringhiare e infine gridai, di quegli urli che si fanno con tutti i visceri.
YOU ARE NOT SO SPECIAAAAAAAAL!!! (NON SEI COSI' SPECIALEEEEEE!!!)
Mi uscì in inglese, l'avevo pensato in italiano... aveva senso, in quanto il tizio a cui mi rivolgevo essendo straniero avrebbe dovuto aspettare la traduzione, per capire cosa gli stessi urlando. Invece io volevo che lo capisse subito.

- 'Ancora!' Mi incitò lei. Tremavo, sbavavo e ringhiavo come un animale. Avevo terrore di me stesso, ma ormai non potevo più fermarmi.

- FUCK YOUUUUUUU! SON OF A BIIIIIITCH!!! (FANCULOOOO! FIGLIO DI PUTTANAAAAA!!) Morire... Mi sentivo morire... Senza cibo da due giorni, il mio corpo si scuoteva come in preda alle convulsioni: sentii che in quel momento avrei potuto uccidere... anzi, mi sembrava quasi la cosa più giusta da fare.

- 'Ancora!'
- I HATE YOUUUUUUUUU!!! (TI ODIOOOOOO!!)

Non ho ben chiari i momenti successivi: gridai, diedi di matto, sbavai e ringhiai come un cane rabbioso impazzito. Non so quanto ci misi a tornare in me... Barcollai... attorno a me qualcuno piangeva, a qualcun altro veniva da vomitare. Il tizio di fronte a me mi guardava a bocca aperta, paralizzato e stordito...

Crollai, ma qualcuno mi sostenne per le braccia e mi aiutò a tornare al mio posto. Le gambe non mi tenevano...

Ci volle un po'... perché fossi di nuovo in grado di parlare.
- 'Come ti senti?' Mi chiese lei.
...
- 'Come ti senti?!'
Qualcuno mi diede dell'acqua, che io bevvi avidamente. Tirai un profondo respiro.
- 'Ho... ho fame...' Dissi infine.




*Divina Commedia, Canto primo, 55-60

14 commenti:

  1. Tu hai il coraggio di cambiare, di conoscere ,di esplorarti dentro senza molte menzogne...c'è chi vive continuando a mentirsi, posizionandosi sul podio della vittima, ed io non so che fare...

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    1. Sapendo prima a cosa andavo in contro, non so se avrei avuto il coraggio...

      Ti devi spiegare meglio però, perché non ho capito :)
      Sei tu che fai la vittima, o non sai cosa fare con chi fa la vittima?

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    1. Fanculo... odio quelle persone.
      E io l'ho fatto, quindi mi fanno ancora più incazzare...

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  3. E stigrancazzi Joker.
    Al "Che cazzo è il terzo Chakra" sono scoppiata a ridere da solo come un'idiota. Per il resto appoggio tutto quello che ha scritto Carola. Ne ho conosciute tante di vittime e pure io non scherzo mica in quanto a vittimismo.
    Vabbè va, facciamoci una risata che è meglio va :)

    A presto!

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    1. Va beh, ok che ho intrapreso un cammino spirituale, ma tra Chakra, Kundalini e biochimoqualchecosa... c'è da non capirci più nulla :)

      Comunque sono contento di averti almeno fatto ridere ;)

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  4. Mi sa che ho toccato un tasto dolente :-) l'ultima volto che ho provato a fare la vittima avevo circa 19 anni, avevo combinato un disastro, col quell'atteggimento tanto cretino avevo messo due persone a cui volevo e voglio molto bene unaa contro l'altra , quando ho assistito alla scena del loro litigio, uno per difendere me,l'altra idem, mi sono sentita tanto merda che da allora non ho mai più rifatto la vittima, fu la prima e l'ultima volta, prima da allora succedeva solo in casa, un sistema che avevo escogitato quando i miei litigavano per farli smettere , ma per fortuna compresi che con il resto del mondo non funziona, grazie a dio.

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    1. Tse tse, che mancanza di originalità :) Potevi fingere di essere preda di convulsioni, di essere posseduta da qualche demone, di essere sonnambula, di avere le visioni...

      Io ho smesso di mangiare per un periodo, ho ricominciato quando mi sono accorto che non fregava un cazzo a nessuno...

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Joker, io non sono voluta scendere nei particolari ,ma quella delle convulsioni l'ho messa in atto una volta sola,poi mi sono sentita una povera scema :-) ma in compenso avevo crisi d'ansia fantomatiche per tutti i gusti :-).Ma mollai presto questa via, a causa del mio orgoglio, mi sentivo umiliata da me stessa, poi a diciannove anni quell'episodio decretò la fine anche degli episodi sporadici.:-).
    Quando si è disperati e si vorrebbe che le cose vadano diversamente si mettono in atto questi stratagemmi,ma c'è chi è consapevole di recitare e chi ci crede per davvero.

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    1. Eh beh, quella delle convulsioni è un arte ;)
      Scriverò un libro prima o poi: essere convinti poi è d'obbligo, se si è consci di recitare, allora non funzionerà mai.

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    2. No-no... funziona! Come no?
      C'è gente, amici miei, incredibile.
      Gente "adulta" che continua a ritirare premi come miglior attore protagonista e non protagonista.

      E comunque.... vi voglio Bene. :P

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    3. Va beh, ogni buon attore per recitare bene si deve immedesimare totalmente nella parte, no? ;)

      Grazie comunque! Anche io mi voglio bene! :))))

      E voglio bene anche a voi! ;)

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  7. Me too!!Very much!!:-)
    Adhara

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